Nacque a Trieste nel 1811 da Giampaolo, affermato medico dell’ospedale della stessa città. Prima della laurea in medicina si portò a Praga, dove si cercavano medici volontari, essendosi verificati episodi di colera. Dopo la laurea esercitò la professione medica per un breve periodo in Portogallo, poi a Trieste. Nel 1848-1849 prese posizione contro il governo austriaco, tanto che preferì recarsi per un periodo in Grecia. Rientrato, si stabilì a Cormons, dove aveva delle proprietà, ma all’epoca della guerra del Regno di Sardegna e della Francia contro l’Austria fu accusato di alto tradimento, condannato a morte, incarcerato a Graz e amnistiato alla fine del conflitto. Nel 1860 fu eletto a Trieste vicepresidente del consiglio comunale e fu nominato primo curatore dell’Archivio diplomatico della città. C. si dedicò interamente alla ricerca storica e al collezionismo, in diretto contatto con Kandler, interessandosi di storia sia triestina sia friulana, scrivendo opere di storia antiquaria e di numismatica. Nel 1868 pubblicò Vecchi ricordi cormonesi, un omaggio a Cormons, dove ebbe modo di frequentare Francesco di Manzano. L’opera raccoglieva notizie sulla storia civile e religiosa della cittadina, frutto di meditato spoglio di documenti, di ricerca del documento inedito e di sintesi, in linea con la storiografia positiva. Fu il di Manzano a stendere la lettera di ringraziamento a C. da parte della deputazione comunale di Cormons per l’opera. Quando il 5 dicembre 1866 il regio commissario Quintino Sella istituì a Udine la Commissione archeologica per la conservazione delle opere d’arte del Friuli, chiamò a farne parte C. con Lorenzo D’Orlandi, Giuseppe Bianchi, Giandomenico Ciconi, Vincenzo Joppi, Iacopo Pirona, Giuseppe Uberto Valentinis, Alexander Wolf. Il successivo 20 dicembre C., Joppi e Wolf furono incaricati, all’interno della Commissione, di redigere l’inventario dei documenti di interesse storico depositati presso l’Intendenza di finanza di Udine da trasferire presso il nuovo Museo civico di palazzo Bartolini, opera portata avanti nel tempo da Joppi e Wolf. C. morì a Cormons nel 1873, ricordato tra gli altri da Nicolò Tommaseo.
Bibliografia
C. CUMANO, Vecchi ricordi cormonesi, Trieste, Tip. del Lloyd austriaco, 1968.
L. GASPARINI, Costantino Cumano, «Ce fastu?», 37 (1961), 28-42 (poi in Cormons nel Risorgimento, Cormons, Poligrafiche S. Marco, 1966, 61-78); G. ANTONINI PERUSINI, Costantino Cumano, in Cormons, 212-215 (tratto da EAD., Un secolo nella memoria, Trieste, L’Asterisco, 1969); per la Commissione archeologica del Friuli si veda L. CARGNELUTTI, Alexander Wolf e Vincenzo Joppi: ricerca documentaria, conservazione e tutela del bene culturale, in Alexander Wolf, 233-262.
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