Nacque a Parigi l’8 gennaio 1850 da Emanuele e Cathérine Séraphine Eloy. Studiò al Liceo imperiale e, successivamente, all’École Polytecnique. Sopravvenuta la guerra, nel 1870 si iscrisse all’Istituto tecnico superiore di Milano, dove nel 1873 conseguì la laurea in ingegneria. Nel 1883 acquistò a Fraforeano una tenuta di circa tremila campi friulani e, «affrontando spese enormi in fabbricati, livellazioni di terreni, creazioni di marcite, in macchine agrarie le più perfezionate, ecc., ne ricavò in pochi anni il primo podere modernamente lavorato in Italia». Lo stesso Giustino Fortunato nei suoi discorsi prese come esempio tale opera di «redenzione agricola», dimostrando come, «dove non manca l’acqua, il capitale possa ricoprire di bionde messi e di alberi fruttiferi tutta una distesa di bionde arene». Si adoperò con tenacia per vincere la riluttanza degli agricoltori e dei coloni e, «primo in Europa, applicò la forza elettrica all’agricoltura», suscitando l’interesse dello stesso imperatore tedesco, che volle «essere informato dell’impianto di questa tenuta modello ed averne disegni e progetti». A evidenziare i meriti di coraggioso innovatore nel campo dell’industrializzazione agricola e nella sperimentazione delle colture furono non solo Francesco Saverio Nitti, il quale ne La conquista della forza dedicò largo spazio alle testimonianze di D. A., ma anche la prestigiosa Académie d’agricolture de France, che nei suoi Memoires diede ampiamente conto delle innovazioni apportate nella tenuta di Fraforeano. Egli tentò inoltre, con scarsi risultati e non senza difficoltà, di avviare la produzione dello zucchero con criteri industriali, dando vita tra l’altro a un laboratorio chimico agrario per ricerche scientifiche. Fu sindaco di Ronchis dal 1889 al 1896 e deputato per il collegio di Palmanova dalla XX alla XXII legislatura (1897-1909). Dal resoconto delle sedute parlamentari si evince una specifica attenzione nei confronti dei problemi del settore primario: dalla necessità di promuovere più accurate statistiche agrarie alle norme sulla produzione dello zucchero; dalle questioni di polizia sanitaria al problema della malaria. ... leggi Proprio in riferimento a quest’ultimo tema, nel 1901 D. A. fu tra i proponenti delle Disposizioni per diminuire le cause della malaria, che nel medesimo anno sarebbero state tradotte in legge. Nella sua terza legislatura (1904-1909) fu chiamato all’alto ufficio di questore della Camera. Alle ultime elezioni non volle più presentarsi e fu nominato senatore nel giugno 1909. Morì a Roma in quello stesso anno, il 9 dicembre 1909.
ChiudiBibliografia
T. SARTI, Il Parlamento italiano nel cinquantenario dello statuto: profili e cenni biografici di tutti i senatori e deputati viventi, Roma, Tip. Agostiniana, 1898, 212; «Annuario scientifico industriale», 40 (1903), 213; F. S. NITTI, La conquista della forza. L’elettricità a buon mercato. La nazionalizzazione delle forze idrauliche, Torino-Roma, Casa editrice Nazionale, 1905; G. BIAGI, Chi è? Annuario biografico italiano, Roma, Casa ed. Romagna & C., 1908, 92; G. FORTUNATO, Il Mezzogiorno e lo Stato italiano. Discorsi politici (1880-1910), II, Bari, Laterza, 1911, 509-511; A. CASTAGNOLI - E. SCARPELLINI, Storia degli imprenditori italiani, Torino, Einaudi, 2003, 18; Fonti per la storia della malaria in Italia, Repertorio a cura di F. BOCCINI - E. CICCOZZI - M. DI SIMONE - N. ERAMO, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali/ACS, 2003, XLII; Friuli. Storia e società II, 437.
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