DE ECCHER RICCARDO

DE ECCHER RICCARDO (1924 - 1972)

imprenditore

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L'imprenditore Riccardo De Eccher.

Nacque a Roverè della Luna (Trento) il 16 aprile 1924 in un’agiata famiglia di proprietari terrieri. Dopo aver frequentato il ginnasio in un collegio di Ala, si trasferì a Trento, dove conseguì il diploma di geometra. Si iscrisse poi all’Università di Padova, ma ben presto fu assorbito dagli impegni legati allo sviluppo della professione di geometra, dimostrando di aver una maggiore attitudine alla pratica del lavoro rispetto alla teoria delle aule universitarie. Inizialmente svolse attività di tipo prevalentemente tecnico, come frazionamenti, divisioni ereditarie, stime di terreni, per le quali v’era una grande richiesta ascrivibile allo storico spezzettamento della proprietà fondiaria in Trentino Alto Adige. In questo lavoro D. E. si fece apprezzare anche per l’abilità con cui riusciva a mettere d’accordo le parti interessate. Era dunque un geometra molto quotato, quando comprese che la sua professionalità e la sua innata voglia di fare andavano indirizzate lungo un sentiero diverso, più confacente al suo spirito intraprendente: da tecnico divenne imprenditore. Fu tuttavia un passaggio graduale, il cui punto d’inizio può essere fatto risalire alla fine della seconda guerra mondiale, quando, costituita l’impresa di costruzioni Geometra Riccardo De Eccher, ditta individuale con sede a Egna, iniziò a fabbricare piccoli edifici per i parenti. Poco alla volta l’attività travalicò gli stretti confini del paese e il giro d’affari prese ad allargarsi, tanto che all’inizio degli anni Cinquanta la De Eccher poteva già dirsi una «discreta azienda». Nello stesso torno di tempo D. E. conobbe Marina Bonazza, che divenne non solo la moglie da cui ebbe cinque figli, ma anche la sua più stretta collaboratrice, nel rispetto di una suddivisione dei ruoli che vedeva lui occuparsi dell’acquisizione e gestione dei lavori e lei dedicarsi all’amministrazione. ... leggi Un momento decisivo per la crescita dell’impresa fu probabilmente il 1954, quando D. E. riuscì ad aggiudicarsi l’appalto per la costruzione del condominio Roma a Bolzano, un affare che tuttavia presentava non pochi rischi. Non solo le difficoltà vennero superate, ma il ricavato ottenuto per il lavoro svolto offrì l’occasione di investire nel settore immobiliare, costruendo in proprio. L’ottima reputazione conquistata sul campo per la bontà delle costruzioni eseguite, accompagnata dalla solidità finanziaria garantita dalla famiglia, permise ai D. E. di accedere al credito bancario, mezzo necessario per intraprendere e portare a termine progetti che si andavano facendo via via più ambiziosi. Sempre in quel periodo D. E., infatti, ottenne l’iscrizione all’albo dei costruttori, cosa che gli permise di prendere parte anche agli appalti nel settore pubblico. Come ricorda la moglie, essi riuscirono a «vincere anche tre gare in un giorno», battendo un’agguerrita concorrenza: l’inevitabile gioco al ribasso non impedì mai alla De Eccher di ottenere margini economici positivi. L’azienda si caratterizzava, inoltre, per il livello di meccanizzazione raggiunto con l’introduzione di escavatori e gru, segno di una mentalità imprenditoriale aperta al progresso. Tra i lavori degni di nota del primo decennio di attività si possono citare le costruzioni di numerosi magazzini frigoriferi per la conservazione della frutta nella Val d’Adige e delle case popolari a Bolzano e in tanti altri paesi della regione. Il primo contatto con il Friuli avvenne alla fine degli anni Cinquanta, quando D. E., uomo che per tradizione familiare era profondamente legato alla terra, decise di acquistare un’azienda agricola di ventitré ettari a Rivignano. Per quanto venisse considerata un “passatempo”, un luogo dove trascorrere le vacanze, l’azienda venne col passare degli anni ingrandita e ammodernata. L’idea di costruire qualcosa anche in Friuli era probabilmente già matura da tempo, quando nel 1963 si presentò l’occasione propizia: l’acquisto di un terreno in Udine tra le vie Ermes di Colloredo e S. Daniele per la costruzione di un importante complesso di edifici, comprendenti anche un cinema (il Capitol) e un supermercato. Il progetto era molto impegnativo, sul piano sia tecnico che finanziario, ma D. E. colse l’opportunità con grande entusiasmo. Nel volgere di pochi anni gli interessi della De Eccher si spostarono quasi interamente in Friuli, dove nel frattempo si erano acquisiti altri importanti lavori, tra i quali la costruzione del complesso Ottoboni a Pordenone. Fu così che nel 1968 la famiglia e l’azienda si trasferirono stabilmente a Udine. Un altro passo decisivo avvenne nel gennaio 1970, quando D. E. acquistò all’asta i beni (terreni e attrezzature) della Rizzani, la storica impresa di costruzioni specializzata in appalti pubblici che vantava l’esecuzione di lavori in tutto il mondo. Antonio Rizzani, ultimo titolare, era morto e gli eredi, non volendo dar seguito all’attività, avevano liquidato l’azienda tramite una “cessio bonorum”. Convinto che il mercato immobiliare potesse subire un ridimensionamento, D. E. vide la possibilità di diversificare il business aziendale e costituì la Ing. A. Rizzani & C., società con cui puntare sulle grandi opere pubbliche. Le due aziende facenti capo alla famiglia De Eccher svilupparono separatamente le rispettive attività di competenza e solo qualche anno più tardi completarono il processo di integrazione dando vita alla Rizzani-De Eccher. Quando il 26 marzo 1972 venne a mancare D. E., le redini della società, che nel frattempo aveva vinto l’appalto per la costruzione dello stadio Friuli di Udine, vennero prese dalla moglie Marina, cui si sono andati via via affiancando i figli a partire dal 1976.

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Bibliografia

I fatti riportati si basano su un’intervista a Marina Bonazza, moglie di Riccardo De Eccher, Udine, 20 luglio 2009.

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