Prete tricesimano, fu cantore in duomo a Udine perlomeno dal 14 aprile 1528 quando venne eletto cappellano soprannumerario; divenne poi cappellano ordinario nel febbraio del 1531 e mansionario in soprannumero nel gennaio del 1540. Il 7 aprile di quell’anno, pochi giorni dopo la morte del suo maestro don Giovanni Bayli, rassegnò la propria cappella ordinaria e fu investito della mansioneria lasciata vacante dallo stesso. Prestò la sua opera di cantore anche presso la fraterna udinese di S. Maria della Misericordia ove era considerato «peritissimus musices ut est notissimus omnibus». Presso la Biblioteca Apostolica Vaticana si conserva una sua lettera autografa indirizzata da Udine il 27 novembre 1534 al teorico musicale Giovanni del Lago, insieme con la tardiva risposta di questi da Venezia il 3 giugno 1538 in cui sono presenti brevi citazioni tratte da tre sue composizioni: un Magnificat in quarto modo, uno in quinto modo e il mottetto Tulerunt dominum meum. Negli anni seguenti probabilmente si assentò spesso da Udine visti i frequenti “monitoria” delle autorità capitolari che lo richiamavano all’obbligo di residenza (18 luglio 1543, 15 giugno 1545, 7 settembre 1546, 3 giugno 1547…). Morì nel gennaio del 1552.
Bibliografia
ACU, Liber rationum, 439, f. 142r; 491, f. 213v; Ibid., Regesti o indice sommario, 1081, f. 107r, 110r, 120r-v, 124v, 127v, 128v, 129r, 133r; ms BAV, Vat. lat., 5318, f. 102r-104v, 177r-v.
VALE, Udine, 103; B. J. BLACKBURN - E.E. LOWINSKY - C.A. MILLER, A correspondence of Renaissance Musicians, Oxford, Clarendon Press, 1991, XXIV, XXVIII, XL, 13, 858-868, 981, 998.
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