Nacque a Porcia (Pordenone) il 27 dicembre del 1864. Si laureò in lettere a Padova all’inizio degli anni Novanta, dimostrando un particolare interesse per la filologia. Si trasferì, quindi, a Genova, dove cominciò ad insegnare. L’esperienza nel capoluogo ligure si concluse nel 1904, quando D. P. si spostò a Venezia, presso l’Istituto Paolo Sarpi. Fu però a Genova che il professore purliliese pubblicò la sua prima opera, Schiavi e manomissioni (1904), uno studio sui servi di masnada dei signori di Prata e di Porcia, commissionato dagli stessi conti di Porcia in occasione di un matrimonio: all’opera è correlata l’edizione di alcuni documenti del secolo XIV. Sempre nel 1904 D. P. diede alle stampe in Friuli l’edizione critica de I primi di Prata e Porcia, opera settecentesca di Enea Saverio di Porcia degli Obizzi, che ottenne il consenso della critica locale. I primi due lavori di D. P. permettono di capire come egli fosse principalmente un ricercatore e un editore di fonti, più che uno storico. Suoi luoghi di ricerca furono, negli anni di attività, l’Archivio di Stato di Venezia, la Biblioteca civica di Udine e soprattutto gli archivi dei conti di Porcia, con i quali lo studioso intrattenne rapporti di stima reciproca: i nobili signori avrebbero sostenuto in più di un’occasione il loro concittadino, finanziandone le pubblicazioni. Nel 1907 D. P. cominciò a collaborare con la rivista «Pagine friulane» (Bartolomeo di Porcia e la controriforma in Germania). Negli anni successivi si dedicò allo studio di argomenti di natura giuridico-istituzionale: interessante risulta l’edizione degli statuti di Prata, condotta in collaborazione con l’avvocato Egidio Zorutti. ... leggi Dal 1911 al 1915 lo studioso purliliese, in un clima culturale fortemente condizionato dalla campagna di Libia contro la Turchia, indirizzò le sue ricerche sulle invasioni turchesche in Friuli, pubblicando una serie di monografie e di contributi in riviste come «Memorie storiche forogiuliesi», «Archivio veneto» e «Archeografo triestino», tra cui si ricordano: Le incursioni turchesche in Friuli ed i castelli di Prata e Porcia (1911), I danni arrecati nel 1499 ai villaggi di San Martino e San Leonardo (1912), I danni arrecati dai Turchi alle terre e colonie delle Monache di Santa Maria di Aquileia (1912); Note e documenti sulle incursioni turchesche in Friuli al cadere del secolo XV (1913), Concorso della comunità di Aviano alla guerra di Cipro (1914). Durante il primo conflitto mondiale, D. P. interruppe temporaneamente i suoi studi. Nel periodo di occupazione austro-tedesca di Porcia, seguita alla rotta di Caporetto, l’integrità degli archivi dei conti venne fortemente compromessa e lo studioso denunciò la perdita di documenti importanti. Gli anni successivi al conflitto furono dedicati alla ricostruzione della storia del castello, delle giurisdizioni e della famiglia di Porcia. Nel 1925 D. P. pubblicò l’opera che gli avrebbe garantito maggior notorietà: Cenni storici del castello di Porcia e suo territorio. Morì il 13 settembre del 1932, lasciando tra i suoi manoscritti una copia del Trattato sulla caccia e pesca di Iacopo di Porcia (l’originale era andato perduto), che sarebbe stato edito da Andrea Benedetti nel 1962.
ChiudiBibliografia
A. DE PELLEGRINI, Cenni storici sul castello di Porcia, Pordenone, Arti grafiche Pordenone, 1925 (= Pordenone, GEAP, 1990).
A. FORNIZ, Antonio Pellegrini, storico di Porcia, «Bollettino parrocchiale di Porcia», 12 (1970), 3; E. CONTELLI, Notizie biografiche su Antonio De Pellegrini, Introduzione ad A. DE PELLEGRINI, Le incursioni turchesche in Friuli e i castelli di Porcia e Brugnera, Udine, Del Bianco, 1911 (= Susegana, Comune di Brugnera, 1985), XI-XIII; P. C. BEGOTTI, Antonio De Pellegrini e la storiografia friulana, ibid., XV-XXXI.
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