Nacque a Udine nel 1740, figlio del tipografo Antonio, ed affinò le tecniche del disegno e dell’incisione a Venezia. Ebbe per maestro Giuseppe Angeli, lavorò nella bottega del Wagner e collaborò con molti importanti artisti del tempo, realizzando incisioni di soggetto piuttosto vario, con risultati non sempre egregi, ma comunque a volte di notevole livello, pienamente collocabili nella transizione tra gusto del tardo Settecento e maniere già ottocentesche. Tra i momenti più significativi della sua produzione si deve citare, tra 1769 e 1771, l’incisione delle quattro celebri vedute di Udine tratte da disegni di Ulderico Moro. Nei primi anni Novanta con Giovanni Antonio Zanotti Fabris partecipò alla riproduzione su rame dei più importanti dipinti del Palazzo ducale e della pubblica libreria di Venezia (raccolta non portata a termine). Sempre a Venezia, dal 1796 lavorò con Giuseppe Picotti alla serie di incisioni dei Fasti Veneti. Si dedicò anche all’illustrazione libraria: si ricordano la serie di Ritratti di papi per la progettata edizione veneziana delle biografie pontificie di Melchiorre Cesarotti e la collaborazione all’imponente apparato di immagini delle Icones anatomicae di Leopoldo Marco Antonio Caldani, uscite presso il Picotti dal 1801. Notevoli furono le realizzazioni, portate a compimento nella propria bottega, di scene mitologiche e di soggetti tratti da Angelica Kaufmann e in generale dalla pittura inglese. Morì a Venezia nel 1806.
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