Nato a Udine il 5 aprile 1948 da un’antica famiglia cividalese che dette al Friuli più d’un esponente nell’àmbito storico, letterario ed artistico, D. T. seppe fin da ragazzo raccogliere l’illustre eredità dei suoi predecessori, coltivando nel contempo gli studi musicali e umanistici. Nei primi, si diplomò in pianoforte con Valeria Marcotti presso il Liceo musicale pareggiato Iacopo Tomadini, perfezionandosi con Vincenzo Vitale e Carlo Zecchi; in seguito fu allievo di Maria Puxeddu per l’organo, Fiorella Brancacci per il clavicembalo e Bruno Coltro per la composizione, approfondendo gli studi musicologici presso le Università di Pavia e di Bologna, ove fu allievo di Giuseppe Vecchi. Laureatosi in lettere presso l’Università di Trieste (la sua tesi – concernente l’abbazia di Sesto in Sylvis – fu edita nel 1979 e il volume venne premiato dalla presidenza del Consiglio dei ministri), presso il medesimo ateneo concluse anche il corso di archivistica, paleografia e diplomatica. Dal 1972 ricoprì la cattedra di storia ed estetica musicale e di docente bibliotecario nel Liceo musicale Tomadini, venendo poi confermato – e rimanendovi fino alla scomparsa prematura – allorché l’istituzione fu elevata a Conservatorio di Stato, ove, per alcuni anni, sostenne anche la carica di vicedirettore. Svolse ulteriore attività didattica per anni presso la civica Accademia di arte drammatica Nico Pepe di Udine e presso la Scuola di musica di Gorizia. Fondatore nel 1977 dell’Istituto friulano di musicologia, di cui fu presidente sino alla morte, all’attività musicologica, consacrata in particolare allo studio del repertorio locale e rappresentata da numerosi saggi, affiancò un’ultratrentennale attività come critico musicale del «Messaggero Veneto». Ma l’impegno di D. T. si mosse anche nel settore della divulgazione musicale, in veste sia di conferenziere che di interprete soprattutto al cembalo; con l’ensemble di musica antica “A solis ortu” da lui fondato, si dedicò, fra l’altro, al recupero di autori friulani spesso dimenticati da secoli, facendoli nuovamente conoscere e apprezzare anche al di fuori del territorio regionale. Morì a Udine il 27 novembre 2005.
Bibliografia
Opere di R. Della Torre, L’abbazia di Sesto in Sylvis. Dalle origini alla fine del ’200, Udine, La Nuova Base, 1979; Il Friuli e la musica. Brevi note sull’attività musicale in Friuli, «Quaderni della FACE», 54 (1979), 71-92; Due inni cividalesi dell’ultimo Medioevo, Udine, Istituto friulano di musicologia, 1980; Su alcuni problemi di prassi esecutiva rinascimentale, in La coralità in Italia. Aspetti e problemi. Atti del convegno (Ruda, 30 marzo 1985), a cura del Coro polifonico di Ruda, Udine, Comune di Udine/Assessorato alla cultura, s.d., 49-56; Spigolature rinascimentali, in Spigolature, Udine, Istituto friulano di musicologia, 1985, 7-12; Aspetti musicali della Controriforma in Friuli, in Musica ed eresia nel Patriarcato di Aquileia nella seconda metà del secolo XVI, Udine, Istituto friulano di musicologia, 1995, 5-19; Dal Mediterraneo al Baltico: il linguaggio di Johan Helmich Roman, lo svedese, in Ecco mormorar l’onde. La musica nel Barocco, a cura di C. DE INCONTRERA - A. ZANINI, Monfalcone, Comune di Monfalcone, 1995, 362-377; Antonio Smareglia e la sua musica, in Antonio Smareglia. La musica, la vita. Omaggio al compositore nel 70° anniversario della morte, s.l., s.n., 1999 [Monfalcone, Tip. Savorgnan], 9-23; Cividale e la musica. La vita musicale a Cividale dal Medioevo ad oggi, in Cividât, II, 459-486; L. POZZI, L’innocenza de’ ciclopi, a cura di R. DELLA TORRE - G. FABBRO, Venzone, Associazione Amici di Venzone, 2005; ID., Scritti sulla musica in Friuli e in Europa. 1971-2005, a cura di C. TONDO, s.n. [Pontebba, Omnigraf, 2007].
DBF, 277; N. COSSAR, È morto il professor Renato della Torre, «MV», 28 novembre 2005.
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