Primogenito di quattro fratelli, nacque il 18 agosto 1913 a San Giovanni di Polcenigo da Giovanni Maria, piccolo imprenditore locale, e Angela Quaia. Terminato il primo ciclo di scuola elementare a Polcenigo, fu mandato presso uno zio paterno a Zara, dove ebbe modo di avviarsi agli studi seminariali, proseguiti successivamente a Pordenone dove si trasferì nel 1929. Ordinato sacerdote il 4 luglio 1937 dal vescovo Luigi Paulini, dopo due mesi si recò a Roma per frequentare l’Università Gregoriana, dove si laureò in filosofia il 18 luglio 1941 con una tesi sull’estetica di Giovanni Gentile. Nel frattempo, il 31 agosto 1940, ricevette la nomina di professore in seminario a Pordenone: vi avrebbe insegnato per ben 45 anni filosofia, omiletica, arte sacra, storia dell’arte e religione. Dal 1942 al 1944 fu preside del seminario maggiore; dal 1944 al 1954 preside del ginnasio-liceo. Nel 1945 entrò nella Commissione diocesana d’arte sacra, dove rimase in carica per 46 anni, conoscendo numerosi artisti e promuovendo, di alcuni, l’attività: in particolare strinse amicizia con Lino Dinetto e Pino Casarini; sull’opera di quest’ultimo, D.V. scrisse in più occasioni. Molto impegnato in ambito sociale, dal 1941 al 1947 fu assistente ecclesiastico diocesano dell’Unione donne di Azione cattolica, cofondatore, nell’immediato dopoguerra, della colonia ‘del Salvatore’ di Cimolais, direttore dell’orfanotrofio istituito dall’Opera sacra famiglia dal 1946 al 1958, quindi dal 1958 al 1968 diresse la Casa della Fanciulla e la Casa ‘Antonia Delle Vedove’, istituzioni pordenonesi che ospitavano ragazze in difficoltà. In qualità di primo consulente ecclesiastico (1959-1981) della sezione pordenonese dell’Ucid (Unione cristiana industriali dirigenti) conobbe e coinvolse un gran numero di imprenditori qualificati, a partire da Lino Zanussi e Luciano Savio. Dal 1960 al 1964 fu primo assistente della ‘Domus Christiana’ di Casarsa (gruppi di spiritualità e preghiera collegati alla “Pro Civitate” di Assisi) nel cui ambito incrociò la figura di padre David Maria Turoldo. Nel 1964 organizzò ed avviò la sezione pordenonese dell’Uneba (Unione nazionale enti beneficenza e assistenza), detenendone la presidenza fino al 1971. Collaboratore del settimanale diocesano «Il Popolo» dal 1942, si dedicò alla formazione personale (raccogliendo una biblioteca di oltre 2000 volumi che donò per testamento al seminario) e alla scrittura (su temi filosofici, artistici, di devozione popolare) lungo tutta la vita. ... leggi Nominato Cameriere segreto soprannumerario nel 1956 e Cappellano di Sua Santità otto anni dopo, nel 1998 arrivò anche il premio “San Marco”, che D.V., ormai ritiratosi nella casa di riposo del clero a San Vito al Tagliamento, non ebbe modo di ritirare per le precarie condizioni di salute in cui versava: qui spirò il 14 maggio 1998 e, dopo il rito funebre celebrato nella chiesa del seminario a Pordenone, venne seppellito nel cimitero della natia San Giovanni di Polcenigo.
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