Il notaio P. del fu Zanone compare per la prima volta in Friuli, e precisamente a Portogruaro, nel 1347, come “familiaris” del preposito Guido Ravani. È molto probabile che egli abbia raggiunto nella Destra Tagliamento il fratello Gerardo, presente al fianco del vescovo Guido Guizzi sin dal 1339. P. rimane nel borgo del Lemene quanto meno sino al 1350. Successivamente si trasferisce a Udine, dove nel frattempo ha ottenuto un canonicato nella locale collegiata. Pur impegnato nella propria carriera ecclesiastica, P. continua ad esercitare la professione notarile, mantenendo legami particolarmente stretti con i collaboratori del defunto vescovo Guizzi, in particolar modo con gli esponenti della famiglia Ravani, con i cappellani Guido Accarisi e Giacomo Daineri da Modena, con Guido Giovanni Tebaldi, futuro decano di Cividale, e Giovanni Monticoli, a cui risulta particolarmente legato negli anni in cui quest’ultimo ricopre l’ufficio di vicario “in temporalibus” di Ludovico della Torre. Nello stesso periodo cominciano ad avvalersi dei suoi servizi anche i confratelli udinesi ed altri ecclesiastici e laici legati a diverso titolo alla chiesa di S. Maria. In un documento, redatto nel giugno del 1360, P. si sottoscrive per la prima volta “curie patriarchalis scriba”. Negli anni successivi, il notaio reggiano viene chiamato a collaborare principalmente con i vicari “in spiritualibus” del patriarca Marquardo di Randeck, Giorgio Torti da Pavia e Ottobono da Ceneda. ... leggi Nel 1372, P. redige gli atti relativi a una causa d’appello intentata di fronte al tribunale patriarcale dalla comunità di Moriago in diocesi di Ceneda contro la cappellania di Sernaglia. Due anni più tardi è costretto a citare in causa i Moriaghesi, che si erano rifiutati di pagare la copia di questi atti, che su loro richiesta P. aveva fatto. In un documento del 1375 P. risulta possedere una casa a Udine, dove spesso i nunzi della cancelleria patriarcale notificano la consegna di lettere di convocazione presso il tribunale patriarcale. Con lui abita il chierico Domenico Dell’Oca, probabilmente un nipote. L’ultima attestazione che lo riguarda risale al 1377, quando, in un atto di Articuccio da Rivignano, è definito “scriba curie spiritualis”, titolo che conferma il suo impegno decennale al fianco dei vicari patriarcali “in spiritualibus”. Un figlio, Guido, chierico, risulta essere morto a Cividale il 17 giugno del 1382.
ChiudiBibliografia
ADP, Curia Vescovile, pergamene sciolte; ASTv, Archivio Notarile, Prima Serie, Pietro Brunelleschi, 11, II; ASU, NA, Pietro Dell’Oca, 5123bis/5-7; BNMV, Manoscritti Latini, cl. IV c. 52 (= Iura episcopatus Concordiensis et Portusgruarensis).
A. HORTIS, I Summaquensi, Guido de Guisis…e Trieste, «Archeografo triestino», 9 (1892), 364-404; BIASUTTI, Cancellieri; ZENAROLA PASTORE, Atti; A. SCOTTÀ, La diocesi di Concordia e le temporalità vescovili nel secolo XIV, Portogruaro, Rufino Turranio, 1999; SCALON, Libri degli anniversari, 343, 937.
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