Nato a Magnano in Riviera (Udine) il 19 ottobre 1942, vi morì il 20 maggio 2003. È stato insegnante di arte applicata presso l’Istituto statale d’arte di Udine dal 1964 al 1991. Ha collaborato con gli scultori Dino Basaldella, Gianni Grimaldi e soprattutto con Luciano Ceschia, all’arte del quale si è ispirato. Scultore, ceramista e medaglista, ha esposto in mostre personali e collettive dal 1965. È autore di opere pubbliche, tra cui il monumento a Bindo Chiurlo e il monumento ai Caduti per il comune di Cassacco, di bassorilievi per i comuni di Magnano in Riviera e Tarcento, di un Totem per il comune di Tolmezzo. Alcune sue medaglie sono esposte nel Museo della Medaglia di Buja. Nel 2003 l’Associazione ‘Storie dai Longobars’ gli ha dedicato una mostra antologica in collaborazione con il Centro Friulano Arti Plastiche nel castello di Udine e nel 2005 a Tarcento. L’idea iniziale di un geometrismo assoluto, in forme circoscritte e definite, quale appare nelle prime medaglie degli anni Ottanta, pulite e con larghe campiture attraversate in superficie da brividi in bassorilievo, si completa più tardi con l’inserimento di parole in rilievo, a creare un dialettico gioco poetico. Il dialogo si fa più aspro e teso nel tempo, con le drammatiche Lacerazioni, con le Esplosioni che rappresentano, nella violenza delle forme spezzate, un grido angoscioso contro la guerra; grido che raggiunge vette di alta drammaticità nelle composizioni in ceramica e ferro dedicate allo storico, suggestivo Ponte sul fiume Neretva, barbaramente distrutto, stemperandosi e sublimandosi nella Stele per i morti di Mostar, capolavoro dello scultore in cui le istanze sociali e l’impegno umanitario sembrano offrire nuova linfa e portarlo a una composizione di perfetta fusione contenuto-forma.
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