Sconosciuto rimane il luogo d’origine di questo maestro, genericamente definito in alcuni documenti «veneto». Il suo primo impiego fu quello di direttore della cappella musicale a Tolmezzo, nel periodo compreso tra il 1766 ed il 1769. Negli stessi anni insegnò musica ad alcune suore del monastero di S. Chiara a Gemona, alle quali dedicò una messa da requiem a due voci con organo, datata 1769 e conservata autografa nell’Archivio musicale del duomo di Gemona del Friuli. In seguito si trasferì a Udine, dove si trattenne per oltre due anni. Insegnò musica nella Casa delle Zitelle e, per le stesse giovani, nel 1771 compose un oratorio; si avventurò anche in un’impresa teatrale, allestendo per la stagione di S. Lorenzo 1771 nel Nobile teatro udinese il dramma giocoso La semplicità in amore di Bernardo Ottani. Nel 1773 fu nominato maestro di cappella del duomo di Gorizia e ricoprì anche l’incarico di maestro al cembalo nel teatro della stessa città. Qui continuò a lavorare fino alla morte, avvenuta il 3 luglio 1796 all’età di sessantasei anni [l’anno di nascita è quindi da collocarsi nel 1730]. Parenti di G. erano sicuramente Antonio Fabani (violinista nei teatri di Bergamo, Gorizia, Trento e Zara) e Giovanni Carlo Fabani (organista a Latisana e Driolassa), del quale rimangono alcune composizioni manoscritte. La produzione musicale di G. F. rivela una scrittura agile e piacevole. Al periodo tolmezzino risalgono le Litanie a cappella conservate nell’Archivio del duomo di Capodistria; altre sue composizioni sacre si trovano all’Archivio storico provinciale di Gorizia, all’Archivio musicale del Seminario di Udine e all’Archivio parrocchiale di Tricesimo. ... leggi Al genere strumentale appartengono una Sinfonia per archi e due corni (conservata in copia presso la Biblioteca civica Mai di Bergamo e presso la Zentralbibliothek di Solothurn in Svizzera) e alcune composizioni per uno e due strumenti a tastiera nella svedese Universitetbiblioteket di Lund. Di altre sue opere rimangono solamente i libretti, a testimonianza di una discreta produzione teatrale e della vicinanza alla nobiltà dell’epoca. Altri brani che portano il solo cognome Fabani, come l’antifona Regina Caeli per soprano, archi e basso continuo (Biblioteca comunale di Treviso), non gli possono venire attribuiti con certezza.
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Libretti: Oratorium in solemnitate nativitatis Domini a dd. choristis piae domus vulgo citelle producendum nob. co. Adrianae Antonini directrici, et aliis coo. et nobb. collegii dicatum modulos aptavit d. Cajetanus Fabani chori magister, e moderator, Udine, Gallici, 1771; Cantata a due voci di Tirsi Pirgio Sonziaco per il felicissimo giorno del Nome dell’illustrissima Signora Barbara del Sacro Rom. Imp. Libera Baronessa de’ Terzi, Venezia, Palese, 1772; La cascina dramma giocoso per musica di Polisseno Fegejo pastore arcade, o sia del celebre signor avvocato Carlo Goldoni da rappresentarsi nel carnovale dell’anno MDCCLXXIII in Gradisca da’ nobili dilettanti di musica, Gorizia, de Valeri, 1773; La morte e la deposizione dalla croce di Gesù Cristo Signor Nostro da rappresentarsi nella città di Gorizia la quaresima MDCCLXXVIII, Gorizia, Tommasini, 1778.
V. FORMENTINI - L. STELLA, Tradizioni organarie nel duomo di Latisana, in Tisana, 412, 414; G. RADOLE, La musica a Capodistria, Trieste, Centro studi storico-religiosi del Friuli Venezia Giulia, 1990, 62; A. CARLINI - C. LUNELLI, Dizionario dei musicisti nel Trentino, Trento, Biblioteca comunale, 1992, 127; A. ARBO, Musicisti di frontiera. Le attività musicali a Gorizia dal medioevo al Novecento, Mariano del Friuli, EdL, 1998, 37-41, 45, 46, 57, 60, 64, 262; METZ - NASSIMBENI, Tolmezzo, in Tumieç, 702-703; U. NENSI - N. NIGRIS - E. TONOLO, Catalogo del fondo musicale della Biblioteca comunale di Treviso, Venezia, Fondazione Levi, 1998-2000, 703; GROSSI, Annali della tipografia, 25, 70, 107, 166, 169, 190.
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