Era originario di Toppo, ma null’altro sappiamo dei suoi primi anni di vita, iniziata probabilmente durante il secondo decennio del XVIII secolo. Lo ritroviamo insegnante di teologia al Seminario vescovile di Treviso, come attestano le sue pubblicazioni edite nel 1748 e nel 1752. La sua vicenda umana fu segnanta da un episodio accaduto durante il Sinodo diocesano concordiese, celebrato dal vescovo Gabrieli dal primo al 3 giugno 1767, mentre era vicario curato della pieve di San Giorgio di Teglio (ora Veneto), dov’era entrato nel 1755 e dove rimase fino al 1778, anno della dipartita (gli archivi parrocchiali di Toppo e Teglio non consentono di precisare le date di nascita e di morte, ma altre fonti ci permettono di indicare i primi giorni di marzo). Don Gaspare godeva della stima del clero concordiese, come attesta l’incarico arbitrale ricevuto per appianare le incomprensioni sorte tra la comunità di Gruaro e il Capitolo di Concordia, e la nomina ad esecutore testamentale del parroco Mattia Piovesan di Portogruaro. Fu probabilmente questo credito che spinse il clero diocesano a nominare il F. loro rappresentante nella disputa contro il Gabrieli in merito alle sue Constitutiones Synodales Concordienses, edite a Venezia nel 1768. Il Vescovo, rappresentante di una pietà illuminata volta a promuovere un modello di culto libero dalla contaminazione di pratiche non regolari e indirizzato anche al bene sociale attraverso la verifica della correttezza dottrinale, voleva altresì aumentare il controllo sulla vita e sulle attività del clero periferico, ritenuto forse troppo legato alle tradizioni locali. Il confronto fu assai aspro, tanto che portò alla pubblicazione clandestina di un controsinodo: le Istanze del clero di Concordia, edito anonimo ma opera del F., e al conseguente interessamento della magistratura veneziana degli Inquisitori di Stato. Gli agenti inviati da Venezia perquisirono la casa canonica, recuperarono le copie clandestine e le distrussero, dando origine così ad una rarità bibliografica, di cui esistono oggi solo tre copie note, tutte conservate in biblioteche ecclesiastiche.
Bibliografia
Opere: G. Fabris, Theses theologicæ ex tractatu de pontifice selectæ, quas, auspice illustrissimo, ac reverendissimo Paulo Francisco Justiniano præsule Tarvisino publico certamini exponit Dominicus Maggion Seminarii Tarvisini alumnus auditor admodum reverendi Gasparis Fabris concordiensis, Treviso, typis Gasparis Plantæ,1752; Id., Theses theologicæ ex tractatu de incarnatione selectæ quas auspice illustrissimo, et reverendissimo d. d. Benedicto de Luca præsule Tarvisino publico certamini exponit Liberalis Onzelt Seminarii Tarvisini alumnus auditor admodum reverendi Gasparis Fabris concordiensis in eodem seminario sacræ theologiæ professoris, Treviso, typis Gasparis Plantæ, 1748; [Gaspare Fabris] Istanze del clero di Concordia umilmente presentate al suo venerabile pastore per la modificazione di alcune opinioni non ben fondate ed intruse nel Codice Sinodale Diocesano dall’arbitrio di chi lo stese, prima della suprema approvazione, 1774. Archivio di Stato di Venezia, Inquisitori di Stato. Processi civili, b. 1038. Archivio della diocesi di Concordia-Pordenone, Collazione dei benefici, b. 8, vol. 5, c. 138v. L. VENDRAME, Don Gaspare Fabris e il sinodo diocesano concordiese del 1767, in Teglio Veneto: storia delle sue comunità. Tei, Sintiel, Suçulins, a cura di A. DIANO, Teglio Veneto, Fogolar Furlan Antonio Panciera, 2007, 157-177; Diocesi di Concordia, 388-1974, a cura di A. SCOTTÀ, Padova, Gregoriana, 2004, 427-444; G. OCCIONI BONAFFONS, Un episodio di storia ecclesiastica concordiese (1767-1774), in ‹‹Atti del Regio Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti››, s. VII, t.4, (1893), 575-600.
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