Penultimo di undici figli, nacque a Osoppo (Udine) l’11 novembre 1897 da Giuseppe, negoziante originario di Lestizza, e dall’osoppana Anna Teresa Venchiarutti. Le buone condizioni economiche della famiglia gli consentirono di frequentare le scuole superiori e di conseguire il diploma di abilitazione magistrale. Intraprese la carriera di maestro, insegnando prevalentemente presso le scuole elementari di Campolessi di Gemona. Fin da giovane fu tra i principali sostenitori della filodrammatica del paese, la Osovane, e dimostrò particolare interesse per la ricerca storica e per l’attività giornalistica. Nella prima guerra mondiale combatté sul Piave, mentre prese parte alla seconda come ufficiale, prestando servizio a Spalato negli anni 1942-1943 e venendo pure internato nei campi di Weitndorf e Söndbostel in Germania. All’insegnamento F. affiancò l’impegno civile. Nel 1922 entrò nel consiglio comunale, divenendo, nel mese di giugno, assessore anziano facente funzioni di sindaco. Ricoprì a pieno titolo la carica di primo cittadino dal 1923 al 1926, quando fu nominato podestà, incarico che, escluso il periodo che va dall’ottobre 1926 al giugno 1931, assolse fino al febbraio 1935. Durante gli anni della sua guida, il comune promosse opere quali l’arginatura del Tagliamento, la bonifica irrigua, l’assetto viario, rinnovando parte della toponomastica, e il restauro di vari monumenti e opere d’arte. Per le conoscenze acquisite in ambito storico e artistico, a fine anni Quaranta, la Soprintendenza lo nominò ispettore onorario ai monumenti con competenza per il forte di Osoppo. Fu segretario della Società filologica friulana dal 1951 al 1957, presidente del Comitato di Udine per la storia del Risorgimento negli anni 1978-1979 e presidente onorario del Comitato friulano del giornalismo nei primi anni Settanta. ... leggi Venne pure insignito del cavalierato all’ordine del Regno d’Italia. Fu membro attivo dell’Accademia di scienze lettere e arti di Udine, dell’Ateneo veneto di Venezia, dell’Accademia romana di studi sulla latinità, del Triumvirato degli scrittori friulani negli anni Trenta e della Deputazione di storia patria per il Friuli. Collaborò attivamente con diversi giornali a tiratura regionale. I suoi lavori interessarono la storia locale. Si dedicò alla documentazione degli accadimenti riguardanti il territorio regionale e all’analisi di illustri figure legate al paese natìo, tra le quali i santi Colomba e Gerolamo, Giulio Savorgnan, don Tommaso Christ e Domenico Fabris. Si impegnò nella rivalutazione e nella valorizzazione della fortezza di Osoppo, redigendone pubblicazioni e organizzando manifestazioni culturali tese a incrementarne la conoscenza, soprattutto per quanto riguarda le vicende del 1848. Morì presso l’ospedale di Gemona del Friuli il 15 marzo 1979.
ChiudiBibliografia
Udine, Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenze del Friuli Venezia Giulia, Archivio storico, 41, Ispettori onorari.
M. TORTORA, Un friulano benemerito, «L’Avvenire d’Italia», 5 marzo 1958; A. FALESCHINI, Antonio Faleschini, «Sot la nape», 20/4 (1968), 64-67; ID., Italiani a Spalato (insegnanti e militari), «Rivista dalmatica», 40 (1969); Gli ottant’anni di Antonio Faleschini, «La Panarie», 9/33-34 (1976), 46-47; A. TOSO, Antonio Faleschini (1897-1979), Udine, Comitato dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1980; M. BIASONI, Antonio Faleschini. Illustre indimenticabile osoppano. 1897-1997 nel centenario della nascita, Osoppo, Associazione Pro loco di Osoppo, 1997; PATAT, Oms, 78; M. BIASONI, Storia di Osoppo, Osoppo, Comune di Osoppo, 2006, 197.
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