Nacque a Verzegnis (Udine) il 9 settembre 1891 da Antonio e Maria Virginia Deotto. Si diplomò all’Accademia di belle arti di Bologna nel 1918 e il 25 marzo 1930 si iscrisse all’albo dell’ordine degli architetti del Friuli (comprendente allora anche i professionisti della provincia di Gorizia e di quella che sarebbe diventata la provincia di Pordenone), dove risulta registrato con il numero uno. Il suo curriculum professionale annovera pochi progetti: partecipò al concorso nazionale per la realizzazione dell’ospedale civile di Udine (1924), classificandosi al quarto posto. La sua opera più importante è il palazzo Fior per appartamenti, edificato all’incrocio di via Dante con via Gorghi nel 1935, in un quadrante della città che si formò dopo la grande Esposizione nazionale del 1903. Il palazzo si caratterizza per gli elementi (“bow window”) emergenti dalla facciata e una regolare disposizione delle finestre. Francesco Tentori definì quell’edificio «una delle più belle testimonianze del ‘Novecento’ a Udine». L’opera è inserita nel “Percorso tabellato attraverso cento architetture udinesi esemplari del Novecento” individuato dalla Galleria d’arte moderna di Udine. Visse lontano dalle vicende dell’architettura e dell’urbanistica contemporanea che coinvolsero i progettisti tra le due guerre, soggiornando a Moruzzo, nella villa che progettò e realizzò nel 1930. Ebbe però grande sensibilità per la società civile: lasciò in eredità al comune di Udine il palazzo Fior e istituì un fondo per la assegnazione di borse di studio per studenti universitari nati e domiciliati in provincia di Udine, iscritti alle Facoltà di medicina e chirurgia, di ingegneria, di scienze matematiche, fisiche e naturali. Morì a Moruzzo il 12 febbraio 1979.
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