Nacque nel luglio del 1766 a Latisana (Udine) da Perugino e Caterina Morossi. Compiuti i primi studi a Udine, si trasferì a Mondovì, dove venne ammesso al noviziato della Congregazione della missione. Proseguì quindi i suoi studi di filosofia e teologia a Torino. Dopo la consacrazione sacerdotale, ritornò a Udine in attesa di partire per le missioni. La discesa di Napoleone in Italia e la soppressione della Congregazione crearono una certa instabilità nella sua vita. Costretto a spostarsi ripetutamente, prima a Ferrara, poi a Firenze e a Roma, F. si stabilì alla fine a Venezia, dove si guadagnava da vivere come precettore. Nel periodo della restaurazione fu nominato parroco di Pontelongo sul Brenta dal vescovo di Padova Modesto Farina, che ne aveva apprezzato le qualità durante gli esercizi spirituali da lui tenuti nel 1825 e che gli avrebbe voluto affidare l’ufficio di arciprete della cattedrale. Il 7 aprile del 1826, però, l’imperatore Francesco I nominò F. vescovo e due giorni dopo papa Leone XII lo destinò alla diocesi di Concordia. Primo obiettivo del nuovo presule fu il completamento della cattedrale di S. Andrea di Portogruaro, il cui cantiere si era prolungato troppo negli anni e che consacrò nel 1833. Successivamente, mosso dalla propria vocazione missionaria, istituì in diocesi un’associazione in favore della Società delle missioni estere. F. realizzò gli interventi più importanti del suo governo in ambito culturale: contribuì alla nascita dell’Accademia musicale civica di Portogruaro; aumentò il patrimonio librario della biblioteca del Seminario, aprendola al pubblico e permettendo il prestito dei volumi; istituì la Congregazione dei casi, al fine di garantire al clero diocesano la possibilità di un aggiornamento culturale continuo. ... leggi Il progetto più ambizioso del presule friulano risulta, però, quello della costruzione del nuovo seminario, la cui realizzazione fu resa possibile da una sinergia tra diverse istituzioni: governo imperiale, comune di Portogruaro, curia e alcuni privati. Nel 1834 F. divenne cieco: questo non gli impedì però, l’anno successivo, di benedire la prima pietra della nuova struttura. Nel 1844 il seminario era portato a termine. L’anno successivo il vescovo, viste le iscrizioni e la richiesta di cultura provenienti da tutta la diocesi, cominciò a progettarne l’ampliamento con l’acquisto di un nuovo immobile. Nel 1847 il patriarca di Venezia Iacopo Monico, visto l’aggravarsi delle condizioni di salute del vescovo, nominò Francesco Rizzolati, decano del Capitolo concordiese, vicario apostolico, affidandogli di fatto l’amministrazione spirituale e materiale della diocesi. Nel marzo del 1848, in coincidenza con l’insorgere della rivoluzione liberale a Portogruaro, alcuni sacerdoti protestarono contro la decisione del patriarca, chiedendo la restituzione delle prerogative vescovili a F., che però morì il 1° novembre del 1848. Nel suo testamento F. lasciò i propri libri alla Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli.
ChiudiBibliografia
A. CICUTO, Elogio funebre di monsignor Carlo Fontanini, Portogruaro, Castion, 1848; M.G.B. ALTAN, Il latisanese Carlo Fontanini splendido vescovo di Concordia, «La Bassa», 9 (1984), 63-68; PIGHIN, Seminario I, 148-205; A. SCOTTÀ, La dominazione asburgica, in Concordia, 501-537: 507-523.
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