Nacque a Lestizza (Udine) il 3 agosto del 1905 e, dopo aver svolto studi economici, si impiegò a Udine presso la Banca del Friuli e successivamente nella Società friulana di elettricità (che fu inglobata nell’ENEL), lavorandovi fino al 1970. Raggiunta la quiescenza, F. lasciò Udine e si trasferì a Porcia, città paterna, dove si spense il 6 aprile del 1984. Appassionato d’arte e di storia friulana, F. fin dalla gioventù si impegnò a raccogliere materiali bibliografici e notizie su tali argomenti; inoltre, a partire dagli anni Cinquanta, intrecciò proficui rapporti con eminenti personalità della ricerca storico-artistica locale, quali Giuseppe Marchetti e Aldo Rizzi, condividendo con loro i propri interessi. Dall’inizio degli anni Sessanta, cominciò a trarre i frutti dei propri studi, dando alle stampe numerosi interventi, su quotidiani e periodici locali, dedicati in massima parte ad artisti attivi dal XVI al XVIII secolo, presenti soprattutto nel Friuli occidentale: Isacco Fischer (1965), Andrea Brustolon (1972), Giannantonio Guardi (1974), Sebastiano Bombelli (1976), Pietro Vicentino, Giuseppe De Gobbis, Pietro Antonio Novelli e altri (1978), e Giovan Battista Mengardi (1980). Tra il 1974 ed il 1980 ricoprì l’incarico di commissario del Museo civico di Pordenone e, in quell’arco di tempo, organizzò e contribuì alla cura di importanti eventi espositivi: le mostre di “Gaspare Narvesa” e “Luigi Vettori” nel 1975, “Acquisizioni e restauri” e “Pomponio Amalteo” nel 1980. In quel contesto, a F. si deve anche l’organizzazione di tre mostre dedicate alle cosiddette “arti minori” nella destra Tagliamento (“Stoffe antiche”, 1977, “Ceramiche”, 1978-1979 e “Oreficeria sacra”, 1979), le quali, oltre alla indubbia valenza scientifica, ebbero il merito di riscoprire e porre sotto l’attenzione generale un patrimonio fino ad allora sottovalutato. ... leggi Fu a lungo ispettore onorario alle antichità e ai monumenti, socio della Deputazione di storia patria per il Friuli e dell’Accademia udinese di Scienze Lettere e Arti. Gli studi e le pubblicazioni di F. si caratterizzano per un’attenta indagine sul patrimonio locale, segnalando numerose opere sconosciute o trascurate e offrendo su di esse interessanti valutazioni, le quali, seppur non sempre condivise dalle ricerche successive, hanno l’indubbio merito di aver contribuito alla conoscenza dell’arte friulana anche in settori poco indagati.
ChiudiBibliografia
A. FORNIZ, Il pittore Isacco Fischer in Friuli (1650-1674), «Arte veneta», 19 (1965), 165-171; ID., Ricerche storico artistiche sul palazzo Ragazzoni-Flangini in Sacile, «AAU», s. VII, 7 (1966-1969), 171-190; Arte poco nota dell’Ottocento nel Friuli occidentale. Mostra fotografica a cura di ID., San Vito al Tagliamento, Associazione per la conservazione di un archivio artistico del Friuli/Ellerani, 1971; ID., Quattro sculture inedite del Brustolon a Rorai Piccolo di Porcia, «Arte veneta», 26 (1972), 220-222; ID., In Friuli due tele inedite di Giannantonio Guardi, ibid., 28 (1974), 274-277; ID., In Friuli due ritratti inediti del Bombelli, ibid., 30 (1976), 183-185; ID., Pittori veneti minori nel Friuli occidentale, ibid., 32 (1978), 366-370; ID., Una pala di Giovanni Battista Mengardi a Maniago del Friuli, ibid., 34 (1980), 200; ID., Isacco Fischer il Vecchio in Friuli, «Il Noncello», 52/53 (1981), 5-34.
A. RIZZI, Ricordo di Antonio Forniz, «Arte veneta», 38 (1984), 212.
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