Nacque a Bologna il 19 agosto 1863, da Giusto e Anna Lainati. Il padre, originario del Polesine, si arruolò nell’esercito di Vittorio Emanuele e combatté fin dal 1859 tra le sue fila in favore dell’unità nazionale. Nel 1866, in seguito all’annessione della città all’Italia, la famiglia si stabilì a Rovigo, dove F. poté frequentare il liceo ginnasio, per poi iscriversi alla Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bologna, laureandosi il 3 luglio 1885 con una tesi su La libertà di stampa. Nel gennaio seguente, superati i relativi esami presso la Corte di appello di Bologna, conseguì il diploma di procuratore. Profondo cultore di letteratura e di arte, frequentatore assiduo delle lezioni di Giosue Carducci, del quale divenne in seguito amico e corrispondente, invece di intraprendere la carriera giuridica, F. decise di dedicarsi all’insegnamento, scegliendo di operare inizialmente nelle scuole medie di Rovigo, per poi passare dal settembre 1886 all’Istituto tecnico come insegnante di materie giuridico-economiche. Nello stesso anno, data la fama già conquistata in città, venne nominato socio ordinario dell’Accademia dei Concordi e successivamente segretario della stessa. Il 29 settembre 1887 sposò a Rovigo la nobildonna Francy Antonibon, che fu al suo fianco per tutta la vita. Tra il gennaio 1888 e il luglio 1889 venne nominato supplente di filosofia presso il Liceo Iacopo Stellini di Udine, città nella quale decise di rimanere negli anni successivi assumendo un ruolo chiave nello sviluppo del locale Istituto tecnico e ricevendo, come riconoscimento pubblico, la nomina a socio corrispondente dell’Accademia udinese (1888), trasformata nel 1891 in socio ordinario. La stessa Accademia nella quale presentò negli anni successivi numerose prolusioni e che lo vide, per il triennio 1912-1914, acuto e operoso presidente. ... leggi In concomitanza con l’insegnamento udinese, nel biennio 1906-1907, ricoprì a Roma l’incarico di capo-gabinetto presso il dicastero della Pubblica istruzione retto dall’on. Luigi Rava. A Udine fu invece attivo, oltre che nell’insegnamento, in numerosi contesti istituzionali e associativi: fu vicepresidente del comitato della sezione locale della Società Dante Alighieri, presidente del Sodalizio della stampa, ispettore dei monumenti, membro e poi vicepresidente della Deputazione friulana di storia patria. Durante il primo conflitto mondiale si impegnò a raccogliere i documenti e ricordi bellici da inviare al Museo del Risorgimento di Roma e, dopo Caporetto, lasciò Udine per trasferirsi nella stessa capitale dove collaborò con il Comitato per la storia del Risorgimento e lavorò presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele. Grossomodo negli stessi anni assunse numerosi altri incarichi di rilievo, fra i quali vanno almeno segnalate le sue partecipazioni in seno alle commissioni per il testo unico delle leggi sull’istruzione primaria, per l’incremento dei traffici, per l’organizzazione e la vigilanza delle scuole italiane in America, per la stampa estera e la tutela del nome italiano e per il recupero delle opere d’arte e di storia. Collaborò inoltre con l’Accademia Veneto-Tridentina e con l’Istituto di studi per l’Alto Adige, sollecitando personalmente la pubblicazione dell’Archivio per l’Alto Adige. Un ruolo di assoluto rilievo ebbe infine, per molti decenni, in seno alla Società Dante Alighieri, sorta a fine Ottocento con lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, all’interno della quale ricoprì le cariche più prestigiose, tra cui quella di direttore generale. Morì a Roma l’8 giugno 1930.
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Fra gli scritti di L. F., oltre alle numerose memorie accademiche e ai molteplici articoli apparsi sulla stampa periodica, vanno segnalate le commemorazioni da lui dedicate a Pacifico Valussi, Giuseppe Caprin, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Verdi, Umberto Caratti, Giuseppe Andrea Fabris, Fabio Celotti, Giuseppe Zaccagnini e Donato Samminiatelli. Delle sue opere a stampa, grande rilievo assunsero invece La libertà di stampa, Rovigo, Minelli, 1884; La stampa periodica nella odierna legislazione italiana, Udine, Tip. Cooperativa, 1892; Il metodo sperimentale nelle scienze morali e sociali, Udine, Tip. G.B. Doretti, 1893; Pacifico Valussi. Saggio biografico critico, Udine, Tip. G.B. Doretti, 1894; Gli studenti nella rivoluzione italiana del 1848: discorso, Udine, Tip. G. Seitz, 1898; Un trentennio di vita accademica, Udine, Tip. G.B. Doretti, 1900; La statistica etnografica del Friuli e l’ultimo censimento, Udine, Tip. G.B. Doretti, 1902; Ricordi accademici, Udine, Tip. G.B. Doretti, 1912; Opere e propositi della “Dante Alighieri”, Roma, Editrice Italia, 1927; La “Dante Alighieri” nel decennale della Vittoria, Roma, Editrice Italia, 1928; La “Dante Alighieri” dopo un quarantennio di vita, Roma, Editrice Italia, 1929.
M. MISANI, Commemorazione di Libero Fracassetti, «AAU», s. V, 11 (1931-1932), 29-58 (il saggio è seguito da una bibliografia essenziale di L. F.); CLIO, 3, 1949.
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