Il 26 gennaio 1552 il presbitero F., risultava cantore e cappellano in duomo a Venzone. Successivamente, nell’ottobre 1558, era già da qualche tempo cappellano all’altare di S. Margherita e da poco maestro di cappella in duomo a Gemona, quando vi collaudò l’organo rifatto da Martino Datis. Rimase alla guida della cappella musicale fino al 1563 con lo stipendio di ducati 20 e l’obbligo di «docere clericos musicam item tres pauperes pueros laycos». Fu anche copista, dal momento che sempre nel 1558 ricevette dal cameraro l. 52 s. 10 «per aver notato et corretto li libri grandi di canto fermo in coro» e nel 1559 scrisse il Rituale Ecclesiae Glemonensis che ora si conserva nella Biblioteca comunale di Udine, al termine del quale compare la sottoscrizione: «presbiter Franciscus de Vergellesis de Pistorio scribebat hunc librum sub administratione magistri Daniellis Alloy Camerari Ecclesie huius anno Domini MCCCCCLVIIII dum indigne fungebat cantoris officio […]».
Bibliografia
Ms BCU, Principale, 1128; Venzone, Archivio parrocchiale, Liber defunctorum, 1552.
BALDISSERA, Organo, 11; VALE, Gemona, 16; E. GOI, Catalogo dei codici aquileiesi ancora esistenti, p. I e II, «Quaderni di cultura», 4/19 (1966-67), 5-22: 20; Mostra di codici liturgici aquileiesi, Udine, Museo diocesano d’arte sacra/AGF, 1968, 54-55; G.M. DEL BASSO, Manoscritti illustrati della biblioteca comunale di Udine, «Atti dell’accademia di scienze, lettere e arti di Udine», s. VIII, 3 (1976-78), 335-400: 362; GRATTONI, Gemona, 86, 90.
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