L’esistenza di musicisti omonimi in varie parti d’Italia tra XVII e XVIII secolo lascia adito a numerosi dubbi sull’identità di D. F. Di sicuro non è identificabile con il compositore de Il Pirro e Demetrio andato in scena a Siena nel 1695, poiché costui morì nel 1705 e allo stesso potrebbero ascriversi Credo del 1700 e Laudate pueri del 1705 conservati presso la basilica di S. Giovanni in Laterano, e un basso “secondo il sistema di Vallotti” all’Accademia filarmonica di Bologna. Con certezza si può affermare che il sacilese D. F. dimorò a Cividale del Friuli, membro del capitolo, dall’11 giugno 1729 al 1734-35. Vi lasciò una messa del 1726 a quattro voci, archi e basso continuo con sinfonia “avanti il Kyrie”; Dixit Dominus e Laudate pueri a due e tre voci, violini e basso continuo, quattro mottetti (Coelestes zefiri, Florendo prata, In procella sine stella, Mundi amores) a voce sola, archi e basso, una sinfonia tripartita per archi. Il 28 maggio 1753 era ricercato dal Sant’Uffizio di Udine per opinioni ereticali.
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