Chiamato anche «il giovane» o «il veneziano», si firmò Claudio Cornelio in quasi tutte le opere a stampa, per non confondersi con l’omonimo zio. Nacque a Tarcento il 16 novembre 1553, terzogenito di Ortensio e di Emilia Pancera; nel 1569 perse il padre, ucciso nella faida che contrapponeva la sua famiglia ai Pancera, parenti della madre. Studiò a Udine, poi nelle università di Bologna e di Padova, dove si laureò in diritto intorno al 1575 ed esordì come poeta latino. Acquistò un’improvvisa fama nel 1573, quando intervenne nel dibattito europeo sulla cometa che era apparsa nella costellazione di Cassiopea nel novembre 1572, pubblicando il breve Discorso sopra la stella che è apparsa nell’anno 1572 in tramontana. Più che per i suoi meriti astronomici, l’opuscolo interessò per l’annuncio dell’imminente morte di un grande sovrano e dell’avvento di un nuovo monarca che avrebbe sconfitto i Turchi e riportato la pace in Europa. Le previsioni sembrarono avverarsi nell’estate del 1574, con la morte di Carlo IX di Francia e il passaggio per Venezia di suo fratello Enrico di Valois, già re di Polonia, destinato a succedergli come Enrico III. Per festeggiare l’ospite il F. compose la tragedia mitologica Proteo, pastor del mare, musicata da Claudio Merulo e rappresentata nel Palazzo ducale il 21 luglio; per il sovrano francese compilò anche un oroscopo molto positivo. L’attività letteraria del F. proseguì fino al 1581 con varie composizioni latine d’argomento encomiastico e religioso, pubblicate singolarmente in brevi opuscoli. All’inizio del 1580 fu arrestato a Tarcento insieme con il vecchio zio Cornelio per aver mutilato un contadino che aveva offeso la famiglia. ... leggi Scarcerato dopo otto mesi, passò vari anni fuori dal dominio veneto, viaggiando per la Francia, la Spagna e la Germania. Si fermò infine a Roma, dove collaborò con l’editore Aldo Manuzio il Giovane ed ebbe modo di compiere ricerche negli archivi papali. Ritornato in patria alla fine degli anni Ottanta fu assessore, ossia assistente giudiziario, del podestà di Brescia. Nel febbraio 1592 venne nominato consulente del governo veneziano per le materie ecclesiastiche («advocatus ad res ecclesiasticas cleri»); mantenne la carica per quasi quarant’anni, occupandosi in seguito anche di questioni feudali e di vertenze confinarie. Principale risultato di quest’attività fu il trattatello Per la storia di papa Alessandro III (1615), che difendeva i diritti di Venezia sulla navigazione nell’Adriatico. Non diventò mai consultore in iure della Repubblica, ricoprendo sempre ruoli di secondo piano. Accusato di aver sottratto documenti segreti, dal 1615 al 1621 venne sospeso dall’ufficio e confinato a Treviso, dove riprese a comporre versi e brevi scritti in prosa. Fu pienamente riabilitato solo nel 1628. I suoi ultimi pareri giuridici risalgono al 1631-32. Non si era mai sposato; trascorse gli ultimi anni nel convento di S. Francesco della Vigna a Venezia, al quale lasciò la sua ricca biblioteca e dove morì il 30 maggio 1643.
ChiudiBibliografia
La fonte principale sulla vita di C. F. è un grosso zibaldone autografo in due volumi, sotto il titolo posteriore di Adversaria, con annotazioni che vanno dal 17 aprile 1587 al 27 marzo 1638: mss BNMV, Lat., classe XIII, 73-74 (= 3918-3919); i pareri giuridici sono soprattutto in ASV, Consultori in iure, filze 43-44, 132, 347, 376, 384-385, 438-439, 573.
C. FRANGIPANE, Discorso sopra la stella che è apparsa nell’anno MDLXXII in tramontana, Venetia, [fratelli Guerra], 1573; ID., Tragedia al christianissimo et invintissimo Henrico III re di Francia e di Polonia, Venetia, Farri, 1574; ID., De peste coelitus illapsa anno MDLXXV, s.d.t.; ID., De Serenissima Maria Austriaca Imperatrice, Venetiis, [Farri], 1581; ID., Per la historia di papa Alessandro III, Venetia, Deuchino, 1615 (più volte ristampata, anche tra le opere di P. Sarpi, sotto il titolo di Allegatione over consiglio in iure di C.C. F.); ID., Oracolo del felice principato del serenissimo Giovanni Bembo principe di Venetia, Venetia, Deuchino, 1616; ID., Proposte de cause politiche a’ dottori concorrenti per defender le ragioni publiche, Venezia, Pinelli, 1622; ID., In assumptionem serenissimi Francisci Contareni Principis Venetiarum, Venetiis, Pinellum, 1623.
S. CAVAZZA, Frangipane, Cornelio (Cornelio Claudio), in DBI, 50 (1998), 230-233; Le glorie degli Incogniti overo gli huomini illustri dell’Accademia de’ Signori incogniti, Venezia, F. Valvasense, 1647, 116-119 (con ritratto); CAPODAGLI, Udine illustrata, 168-170; LIRUTI, Notizie delle vite, II, 181-197; A. SOLERTI, Le rappresentazioni musicali di Venezia dal 1571 al 1605, «Rivista musicale italiana», 9 (1902), 504, 554-558 (con l’edizione del Proteo); E. PASTORELLO, L’epistolario manuziano, Firenze, Olschki, 1957, 140, 148; P. ULVIONI, Astrologia, astronomia e medicina nella Repubblica veneta tra Cinque e Seicento, «Studi trentini di scienze storiche», 61 (1982), 2-6; Storia della cultura veneta. Il Seicento, 297-298, 395, 400, 410-411, 437, 483, 596-598; M. PIERI La nascita del teatro moderno in Italia, Torino, Bollati-Boringhieri, 1989, 151, 204; A. CONZATO, Dai castelli alle corti. Castellani friulani tra gli Asburgo e Venezia, Verona, Cierre, 2005, 269, 272-273, 276, 282; M. PIERI, La tragedia in Italia, in La rinascita della tragedia, a cura di G. GUASTELLA, Roma, Carocci, 2006, 190-191.
Nessun commento