Vittorio Emanuele (così all’anagrafe) F. nacque a Moggio Udinese il 3 dicembre 1859, primogenito di Domenico e Anna Treu, albergatori. Poco si sa circa la sua prima formazione che, almeno per quanto riguarda la musica, fu certamente stimolata da don D. Tessitori, curato locale e personalità culturale poliedrica. Stabiliti alcuni contatti con don G. Amelli, noto in Italia per il suo attivismo a favore della riforma della musica sacra, nel novembre del 1879 F. si iscrisse al corso di composizione presso il Conservatorio di Milano, ma, non trovandolo rispondente alle sue aspettative, si ritirò già il 17 gennaio 1880 per continuare, dietro suggerimento dello stesso Amelli, i suoi studi a Malines in Belgio presso l’École de musique religieuse diretta da J.-N. Lemmens. Dopo nove mesi, a causa della malattia del docente, rientrò in Italia. A dicembre era nuovamente a Milano e riprendeva lo studio della composizione e dell’organo, in stretto rapporto con Amelli, che prometteva di coinvolgerlo nei suoi progetti; tuttavia due mesi più tardi, deluso per le inadempienze del suo protettore, tornò in Friuli e intraprese lo studio del contrappunto con Iacopo Tomadini a Cividale, per quasi un anno, impegnandosi talvolta anche come organista sostituto e maestro di coro in quella collegiata. Dopo la Pasqua del 1882, ancora una volta prese la via di Milano per collaborare con Amelli alla preparazione del congresso internazionale di canto liturgico in programma ad Arezzo e all’apertura di una Scuola di musica sacra. Svanito il suo coinvolgimento nel primo progetto, trovò invece occupazione come insegnante di organo nella neocostituita scuola, ma a condizioni davvero umilianti. ... leggi In questo contesto maturò la decisione di abbracciare la regola di san Benedetto e si recò a Montecassino nel gennaio del 1883, restandovi comunque pochi mesi. Rientrato in Friuli, assunse la carica di organista, con mansioni anche di maestro di cappella, in duomo a Palmanova il 3 agosto del 1883. Ivi si adoperò anche per la riforma dell’organo (un settore che negli anni seguenti lo vide molto impegnato in decine e decine di interventi, sia come progettista di quadri fonici, sia come collaudatore di strumenti, in Friuli e in Veneto, spesso in collaborazione con la ditta Zanin) e per l’istituzione di un circolo musicale finalizzato all’organizzazione di concerti. Dall’autunno del 1886 si legò con contratto triennale ad analogo circolo sorto in Cividale ed intitolato a I. Tomadini, con finalità di insegnamento e concertistica, ma già nel febbraio del 1888 chiese ed ottenne di lasciare l’incarico. Stabilitosi a Udine, vi trovò a partire dall’autunno impiego stabile per lunghi anni come organista della chiesa di S. Giacomo, come insegnante di pianoforte (molto ricercato dalle famiglie della buona società udinese e, per un quindicennio, dal Nobile collegio delle Dimesse di Udine) e come organizzatore di concerti in particolare di esecuzioni corali (poco dopo il suo trasferimento, nel 1890, era riuscito pure a conseguire il diploma in organo presso l’Istituto musicale di Firenze). Mantenne il ruolo in S. Giacomo fino al 31 marzo del 1914 quando, incalzato dalla progressiva sordità, si dimise per trasferirsi di lì a poco con tutta la famiglia a Moggio. Profugo a Firenze nel 1917 a seguito dell’invasione austroungarica, una volta tornato al paese natale ottenne, nel 1920, il posto di organista presso la chiesa abbaziale finché, a maggio del 1928, forse per le aggravate condizioni di salute sue e della figlia, decise di tornare insieme con la famiglia a Udine. Qui morì l’11 dicembre 1931, ma il suo corpo riposa, secondo la sua volontà, a Moggio. F. fu per il suo tempo senza dubbio una figura di notevole riferimento, soprattutto, ma non esclusivamente, nell’ambito della musica sacra, che gli era particolarmente congeniale e che lo vide impegnato con convinzione a servizio della riforma: fu attivo all’interno della Società regionale veneta di S. Gregorio e della Società italiana di S. Cecilia, membro delle commissioni diocesane per il controllo della musica sacra ed entrò in relazione con diverse personalità della cultura e della musica italiane e straniere. Buona parte della sua produzione appartiene al genere sacro e, come quella dei ceciliani della “seconda generazione”, appare in bilico tra il superamento dell’imitazione dei modelli antichi e la ricerca di una propria identità estetica e funzionale. Gli esiti più interessanti dell’opera di F. sono forse da ricercare nelle pagine organistiche, dove si riflettono le novità, il gusto, la ricerca tecnica della nuova scuola organistica italiana della fine dell’Ottocento. Le poche pagine pianistiche dimostrano in ogni caso tratti di originalità nella conduzione del discorso musicale. Tra manoscritti e stampe ci sono pervenuti quattro messe, cinque Missus, diversi mottetti, salmi, inni, antifone mariane, litanie ecc. per organici vocali vari e organo (talvolta con l’aggiunta di altri strumenti), una dozzina di composizioni per solo organo o armonium, meno di dieci composizioni per pianoforte e due quintetti per archi ed armonium. Allo stato delle ricerche non sopravvivono né i cori popolari friulani che figuravano in un suo catalogo autografo come op. 43, né i sei canti popolari friulani op. 57. Per un elenco completo delle composizioni superstiti si rinvia alla recente monografia di R. Frisano, cui si può solo aggiungere la composizione S’alzi solenne il cantico di cetre e lire al suon […], a tre cori, dodici voci miste e strumenti «Per l’accademia di S. S. Leone XIII» o «per l’Accademia papale», conservata manoscritta nel fondo Perusini, b. 398, dell’Archivio di Stato di Udine.
ChiudiBibliografia
Edizioni: a) comp. vocali sacre: Tantum ergo a 3 voci dispari con organo e Versus per la Novena di Natale, «La Scuola veneta di musica sacra», 2/9-10 (1894), 1-2, 5-6; Cinque cantici sacri a due, tre ed a quattro voci con accompagnamento d’organo, op. 13, Torino, M. Capra, [ca. 1900] (riediti da Capra-STEN nel 1929); Magnificat a quattro voci simili con accompagnamento d’organo, op. 24, Torino, M. Capra, [ca. 1903]; Beatus vir a due voci simili con accompagnamento d’organo, op. 25, Torino, M. Capra, [ca. 1903]; Fortem virili pectore a tre voci pari con accompagnamento d’organo, op. 28 n. 1, Milano, A. Bertarelli & C., [1903] (poi in Repertorio Ceciliano, Torino, M. Capra, 1904); Missus a tre voci pari, Soli e Coro con accompagnamento d’Organo od Armonium, op. 10 n. 2, Udine, A. Morgante, [1903]; Jesu, Rex admirabilis, a tre voci pari, op. 26 n. 1, in Secunda Anthologia vocalis, a cura di O. RAVANELLO, Torino, M. Capra, 1904, 171; O salutaris Hostia a tre voci pari, op. 26 n. 3, in Secunda Anthologia vocalis, a cura di ID., Torino, M. Capra, 1904, 148; Missus IV a due voci uguali, soli e coro con accompagnamento d’Organo od Armonium, op. 29, Udine, A. Morgante, [1905]; Missus V, Trinodia per Baritono, Tenore e Contralto con accompagnamento d’Organo, op. 30, Milano, A. Bertarelli & C., [1905]; b) composizioni per organo o armonium: Composizioni per organo [Elevazione; Preghiera], Milano, Calcografia di Musica Sacra, [ca. 1891] (Preghiera edita anche in «Musica Sacra», 15/3 (1891), 20-23); Tre pezzi per Organo in forma di Suite [Preludio; Scherzo; Finale], op. 18, Torino, M. Capra, [ca. 1901]; Résignation, Trio per organo, op. 21 n. 1, Torino, M. Capra, [ca. ... leggi 1901]; Canzoncina alla Madonna. Per Armonio oppure per Organo con pedale ad libitum, op. 21 n. 2, Torino, M. Capra, [1901]; A Santa Cecilia. Invocazione per Organo od Armonio, op. 27 n. 1, Torino, M. Capra, 1903 (riedita in L’Organo nella Liturgia, a cura di M. ROSSI, Bergamo, Carrara, 1999); Suite di quattro pezzi per Organo od Armonio con pedale ad libitum [Preludio; Allegretto pastorale; Alla Madonna; Magnificat; Finale], op. 31, Milano, A. Bertarelli & C., 1906; c) comp. per pianoforte: Fogli d’album, 2 pezzi per Pianoforte [Romanza; Canzonetta friulana], op. 14, Bologna, A. Tedeschi, 1897; Due pezzi per Pianoforte [Guerrieri antichi; Fra i monti], op. 15, Bologna, A. Tedeschi, 1899; Suite per Pianoforte [Preludio; Di sera fra i monti; Noveletta], op. 16, s.n., [ca. 1900]; Pagina d’album: Epitalamio, op. 17, s.n., [ca. 1900]; Idillio per Pianoforte, op. 19, Udine, A. Morgante, 1900.
PRESSACCO, Musica, 2004, 2012, 2027, 2028, 2031, 2034; R. FRISANO, Vittorio Franz: organista, compositore, insegnante in Friuli tra Ottocento e Novecento, Tolmezzo, Tip. A. Moro, 2003; G.N. VESSIA - M. ROSSI, Le firme dell’organo. Compositori e repertorio organistico del ’900 italiano, Bergamo, Carrara, 2003, 193-194; J. HENDERSON, A Directory of Composers for Organ, Third and Enlarged Edition, Swindon, J. Henderson, 2005, 245; G. RADOLE, Manuale di letteratura organistica dal Trecento al Duemila, Udine, Pizzicato, 2005, 317.
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