Nato a Udine nel 1901, sin da giovanissimo cominciò a occuparsi del settore dello spettacolo sia teatrale sia cinematografico. Negli anni Trenta iniziò a diffondersi a livello nazionale il cinema amatoriale, dilettantistico. Era un fenomeno che in Friuli riusciva a trovare un terreno fertile soprattutto tra i giovani. Nel 1934 G., con Renato Spinotti e Francesco Pelizzo, fondò il Cineclub Udine, uno dei primi d’Italia. La prima opera realizzata fu Giornate di sole, un film muto a formato ridotto (16 mm) della durata di venti minuti, diretto e interpretato da G. e girato a Udine e Lignano. Presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia il 26 agosto dello stesso anno, il film successivamente ottenne la medaglia d’oro dalla «Stampa» di Torino. Nel novembre del 1934 il Cineclub Udine, come tutte le altre attività cinedilettantistiche e cinesperimentali, diventò Cine-GUF, cioè venne a far parte dei GUF (Gruppi universitari fascisti). Nel 1935 G. diresse il documentario Marinopoli sull’accampamento allestito per il soggiorno marino degli studenti universitari nella spiaggia di Lignano, e negli anni successivi realizzò brevi film a soggetto: piccole commedie brillanti, che mettevano in scena situazioni quotidiane, provinciali, di un intimismo sognatore, caratterizzate da garbo, freschezza, essenzialità espressiva. Del 1937 è A Villa Rosa è proibito l’amore, girato a villa Moretti a Tarcento, e del 1938 è Controvento, realizzato a Campoformido. Nel 1943 G. fu chiamato a Roma dal produttore cinematografico Asvero Gravelli, che gli affidò l’incarico di ispettore di produzione nel film Inviati speciali della Titanus. Ma l’8 settembre troncò i progetti di G. di entrare nel professionismo cinematografico. ... leggi Ritornato a Udine, dove lavorava come impiegato, realizzò ancora qualche mediometraggio, tra cui Il piccolo spazzacamino (1944) e Rosellina (1944). Negli ultimi giorni di guerra riuscì a filmare la fuga dei tedeschi e l’arrivo dei partigiani e degli inglesi a Udine. Nel dopoguerra, per quindici anni, si dedicò principalmente al documentario, realizzando una trentina di opere, tra le quali gare sportive, battute di caccia, ammodernamento dell’allevamento, inaugurazioni ed eventi in Friuli, come La Madonna Missionaria parte per Tricesimo (1949), L’onorevole De Gasperi a Udine (1950), Arrivo dei reduci dalla Russia alla stazione di Udine 13.01.1954. Alla fine degli anni Cinquanta G. si associò con Armando Miani, personaggio chiave del teatro amatoriale friulano, per dar vita alla compagnia di marionette Galmi (Galanti-Miani). Morì a Udine nel 1989.
ChiudiBibliografia
DBF, 375; N. FERRANDO, Le marionette “Galmi”, «Avanti cul brun!», 27 (1960), 175-184; M. QUARGNOLO, Udine o cara / Ricordi friulani, Udine, Società veneta editrice (Supplemento al «MV» del 27 luglio 1989), 69-73; ID., Quella Udine cineamatrice, «MV», 21 maggio 1995, 9; ID., Cineamatori e cinefili, Guido Galanti nello spirito di Camerini, in L. JACOB - C. GABERSCEK, Il Friuli e il cinema, Gemona del Friuli, La Cineteca del Friuli, 1996, 354-357; R. VALENTE, Come a Villa Rosa si proibì l’amore, «MV», 17 marzo 1996, 9; ID., Udine un paese col tram, Udine, Società veneta editrice, 1996, 234-237.
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