Nato il 16 gennaio del 1890 a Tricesimo (Udine), appena dodicenne era solista nell’oratorio S. Faustino di Ubaldo Placereani, con il quale intraprese gli studi musicali proseguiti durante gli anni del ginnasio nel Seminario di Udine. Nel 1919 si abilitò a Udine all’insegnamento magistrale, che lo portò a Pagnacco e Pozzuolo del Friuli; proseguì gli studi, ottenendo la maturità classica a Treviso e nel 1925 il magistero in canto corale all’Istituto musicale I. Tomadini di Udine con l’allora direttore Mario Mascagni. Fino al pensionamento nel 1958, insegnò nelle scuole, rinunciando alla cattedra di canto al Conservatorio di Trieste. Con Tiziano Tessitori fu cofondatore del Partito popolare in Friuli e durante il ventennio patì soprusi e censure fasciste. Ciò nonostante, dal 1921 al 1927 ricoprì vari ruoli pubblici, fra i quali quello di direttore tecnico del folclore friulano presso l’Opera nazionale dopolavoro, nonostante i trascorsi, e di critico musicale per tre anni al «Giornale del Friuli». Per la Odeon registrò diverse villotte e nel 1932 diresse mille bambini ne Il ciant di Aquilee per il decennale del Milite ignoto e il nono centenario della basilica. Al ritorno dal fronte, nel 1945 fondò la corale “I cantori del Friuli” con cui effettuò tournée in tutta Europa. Medaglia d’argento di benemerito della Scuola della cultura e dell’arte nel 1959, cavaliere al merito della Repubblica nel 1960, si spense a Cassacco il 14 febbraio 1972. Dagli anni Venti iniziò a comporre soprattutto canti corali, su testi propri, di Enrico Fruch, Bindo Chiurlo, Francesca Nimis Loi, Pietro Zorutti, Biagio Marin; i più conosciuti e amati sono Ciampanis de sabide sere del 1928, subito pubblicato da «La Panarie», In che sere, Ave o Vergine us saludi. Scrisse canti d’occasione per i paesi del Friuli – Buia, Nimis, Rivignano… –, l’inno della “Clape universitarie catoliche furlane”, del missionario, delle massaie rurali. ... leggi Amico di Chino Ermacora e di Enrico Fruch, partecipò alle campagne di rilevamento di musica popolare promosse negli anni Trenta. Per la raccolta compilata da Luigi Ciceri, scrisse: «Mi sono sempre tenuto fedele al motivo popolare friulano ascoltato per lo più da una sola voce. Le altre voci di accompagnamento sono state da me aggiunte secondo la polifonia della tradizione corale del canto friulano». Pubblicò canti su testi veronesi di Giacomo Muraro, compose musica sacra, commedie musicali su testi di Giuseppe Marioni, come Il liron di sior Bortul, pièce teatrali rimaste nell’archivio custodito dal figlio Giuseppe, con documentazione delle maggiori tournée, carteggio, 899 brani musicali corredati da appunti, rassegna stampa, pubblicazioni, come la raccolta poetica multilingue Zinzilulando.
ChiudiBibliografia
DBF, 381; Canti friulani. Musiche, testo dialettale e versione italiana, Udine, Edizioni de La Panarie, 1930, passim; Il coro di Comeglians a Milano, «La Panarie», 7 (1930), 110-112; Canti friulani, ibid., 279-280; M. QUARGNOLO, L. G. cantore del Friuli, «Quaderni della FACE», 11 (1956); D. MENICHINI - A. PEROSA, Luigi Garzoni fra tradizione e creazione del canto friulano, in Studi di letteratura popolare friulana, diretti da G. D’ARONCO, II, Udine, SFF, 1970, 135-140; R. DELLA TORRE, Luigi Garzoni, «Quaderni della FACE», 40 (1972); PRESSACCO, Musica, 2025; M. MACCHI, Luigi Garzoni e la coralità friulana. Atti del convegno (Tricesimo, 28 febbraio 1982), a cura di B. ROSSI, Udine, I cantori del Friuli, 1982; B. ROSSI, Luigi Garzoni e i cantori di Comeglians, in Documenti originali del folklore friulano, Tarcento, Promodisc, 1982 (allegato a Lp, contiene alcune incisioni Odeon del 1930); ID., Luigi Garzoni, in Tresésin, 396-399; Villotte e canti popolari del Friuli, a cura di L. CICERI, Udine, SFF, 19862; A. MALCANGI, L’archivio Luigi Garzoni di Adorgnano e il canto friulano, t.l., Università degli studi di Trieste, a.a. 1987-1988; Luigi Garzoni di Adorgnano 1890-1990, Tavagnacco, Grafiche Missio, 1991.
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