Prima del suo arrivo in Friuli, di G.M. G. di Giacomo si sa soltanto che nacque a Montagnana, in provincia di Padova, il 22 marzo 1637. Il 22 agosto 1655 era già stato eletto da mesi maestro di cappella del capitolo di Cividale del Friuli, successore di Alessandro Gualtieri. L’11 dicembre 1657 ottenne le dimissoriali per gli ordini ecclesiastici maggiori. Alla sua partenza nel 1660 gli vennero rimborsati «libri di musica» e lo sostituì Paolo Sanfior che morì nel 1671. Dai pagamenti si deduce che fece rientro nella città friulana appunto nel 1671 e rinunciò all’incarico il primo agosto 1679. Le opere manoscritte superstiti a Cividale sono relativamente numerose: sezioni di messe (Credo, due Kyrie e Gloria a quattro voci, due violini, basso continuo, un Kyrie a tre voci, due violini, fagotto e basso continuo) e una voluminosa raccolta di sedici brani a una o due voci e basso continuo, dei quali si dichiarò anche autore dei testi. Vi si trovano sei duetti (Cerco invano la libertà, Dall’albergo del mio bene, La costanza vuol ch’io speri, Lagrimar per chi mi sprezza, Mi pare impossibile, Un sol guardo alla mia bella), cinque cantate (Amante disperata, A voi mi volgo o cieli, Duri lacci mi legano, Fra solitarie mura e Già l’auriga sovrano), tre canzonette (Dopo tanta servitù per basso, Per narrarvi le mie pene e Quando vi vedrò piangere per soprano) e due serenate (I lampi rinascenti e Ombre aborti del giorno). Due canzonette presumibilmente sue – manca il nome di battesimo – vennero pubblicate nella raccolta curata da Marino Silvani e dedicata a Giovanni Paolo Colonna, stampata a Bologna da Giacomo Monti nel 1670.
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