GENTILLI JOSEPH (GIUSEPPE)

GENTILLI JOSEPH (GIUSEPPE) (1912 - 2000)

geografo

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Il geografo Joseph Gentilli.

Apparteneva ad una famiglia ebraica giunta a San Daniele del Friuli nel 1676. Figlio di Giulio e di Elisa (Lisetta) Jona di Venezia, nacque nella cittadina collinare il 13 marzo 1912. Dopo aver completato la scuola elementare, nel 1923 la famiglia si trasferì a Udine, dove egli frequentò le scuole superiori presso l’Istituto tecnico A. Zanon. Diplomatosi in ragioneria, si iscrisse alla Facoltà di economia e commercio di Venezia, ma successivamente passò a quella di scienze applicate alla carriera diplomatica e consolare. Ottenne la laurea con una tesi sulla concorrenza tra il trasporto su gomma e su ferrovia con il docente di storia economica Gino Luzzatto. Assolse il servizio militare a Trento come sottotenente in un reggimento di fanteria. Congedato nel 1934, fu accettato come assistente nell’Istituto di geografia dell’Università di Firenze diretto dal geografo Renato Biasutti, anch’egli di San Daniele. Dopo l’attacco all’Etiopia da parte di Mussolini nel 1935, G. fu richiamato alle armi, ma decise di non presentarsi rifugiandosi in montagna. Fu degradato e, malgrado Biasutti avesse avallato le scuse, perse il posto all’Università di Firenze. «Mi sentivo intrappolato in un’Europa che stava per esplodere da un momento all’altro e dalla quale non riuscivo ad uscire perché, nato nel 1912, ero ancora soggetto alla leva», scrisse G. nell’autobiografia. Nell’estate 1937 partecipò con una relazione sulle comunicazioni in Friuli al congresso geografico italiano tenutosi a Udine. Nel frattempo pubblicò alcuni articoli sulla «Rivista geografica italiana» e su «Ce fastu?». A seguito delle leggi razziali del 1938, decise di emigrare all’estero. Il 20 agosto 1939 G. partì per l’Australia. ... leggi Si stabilì a Perth nell’Australia occidentale, dove, con l’aiuto della comunità ebraica locale, ebbe un incarico a tempo parziale per l’insegnamento di statistica presso l’Università del Western Australia. Nel 1940 un finanziamento triennale dalla Carnegie Corporation permise a G. di diventare lettore temporaneo (“Temporary Lecturer”) presso il Dipartimento di economia. Dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia, divenne “nemico straniero”: fu arrestato e condotto nella prigione di Freemantle, ma, data la sua condizione di profugo, fu liberato poco dopo. Partecipò alle iniziative che, a partire dai primi anni Quaranta, vennero organizzate per contrastare il regime fascista, collaborando alla fondazione del Comitato statale per l’Australia occidentale dell’organizzazione antifascista Italia Libera (Australian Italian Antifascist Movement), della quale diventò vicepresidente. Nel 1941 passò all’insegnamento della geografia economica e nel 1947 vinse il posto di lettore permanente (“Permanent Lecturer”). Negli stessi anni partecipò attivamente alla vita della comunità ebraica australiana e divenne direttore del mensile «The Westralian Judean» di Perth, sul quale scrisse numerosi articoli. All’attività didattica all’università, affiancò quella della ricerca dimostrando, da subito, una particolare attenzione per gli studi sul Nuovo Continente, per la geografia economica, per i climi e per le regioni climatiche del Friuli e dell’Australia. Risale, infatti, al 1942 un suo articolo su Perth capitale dell’Occidente d’oro, pubblicato sulla rivista «Le Vie del Mondo», mentre i due volumi The Raw Materials of the World e Australian Climates and Resources furono editi nel 1946. Divenne “Senior Lecturer” nel 1954, per assumere infine il ruolo di professore associato di geografia (“Reader in Geography”) nel 1965, vale a dire l’anno successivo alla creazione del Dipartimento di geografia nell’Università della Western Australia, che ebbe in G. uno dei principali fautori e fondatori. Mantenne tale posizione fino al 1977, anno in cui andò in pensione; con il titolo di docente onorario (“Honorary Research Fellow”) proseguì le sue ricerche e continuò a frequentare l’ambiente accademico. La sua ricca produzione bibliografica, soprattutto in italiano e in inglese, ma anche in francese e tedesco, copre ambiti di ricerca diversificati. Oltre alla climatologia e alla geografia economica, prevalgono alcuni filoni principali come la morfologia del paesaggio, la geografia della popolazione, i flussi migratori. In quasi tutti i casi la nuova patria occupa un posto di privilegio nelle sue indagini: gli articoli e le ricerche che riguardano l’Australia sono spesso pubblicati anche in Italia sulla «Rivista geografica italiana» e sul «Bollettino della Società geografica italiana». Non interruppe mai il rapporto con la comunità geografica italiana e friulana in particolare. Collaborò intensamente con il suo maestro, Renato Biasutti, partecipando alle sue opere maggiori come La casa rurale in Toscana (1938), Il Paesaggio terrestre (1949) e Razze e popoli della Terra (1959), considerate capisaldi della geografia italiana. L’interesse per gli aspetti relativi al popolamento dell’Australia indusse G. ad occuparsi della presenza italiana e del problema dell’identità degli italo-australiani. Nel 1961 la storia dell’emigrazione italiana nel quinto continente fu oggetto di un suo articolo apparso su «Le Vie del Mondo», rivista con la quale, assieme a «L’Universo», avviò una proficua e stretta collaborazione. G. diede un marchio personalissimo allo studio dell’emigrazione italiana in Australia: il peso inusuale che egli assegnò all’onomastica è tratto distintivo di tutta la sua produzione. Con il volume Australia terra promessa (1952) spiegò il Paese agli emigranti italiani del secondo dopoguerra, ma il carattere pratico che impresse al lavoro non intacca minimamente il suo significato scientifico. Nel 1964 pubblicò Il Friuli. I climi, uno tra i più importanti saggi di climatologia della regione. Risale alla seconda metà degli anni 1960 una serie di articoli nei quali G. sosteneva con determinazione la nascita di una università friulana. Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana, tra i molti riconoscimenti che ricevette vanno segnalate la laurea ad honorem in scienze da parte della Università del Western Australia (1981) e la John Lewis Gold Medal della Royal Geographical Society of Australasia (1993). Morì a Perth nel 2000.

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Bibliografia

F. MICELLI, Introduzione, in J. GENTILLI, Orme sulla via. Pensieri e riflessioni sulla mia vita, Udine, Ribis, 2001 [= Tracks along the way. Thoughts and Views from my Life, «Journal of the Australian Jewish Historical Society», 11 (1990), 93-127]; Joseph Gentilli geografo friulano in Australia. Atti della giornata di studio (San Daniele del Friuli, 25 maggio 2001), Udine, Comune di San Daniele del Friuli, 2001 (contiene una completa bibliografia delle sue opere).

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