Operò in Friuli nel secolo XVI. Fa parte di quella larga schiera di piccoli artisti (tra i quali Battista di Giovanni da Fanna o da Meduno, Baldassarre da Meduno, Stefano di Sequals) raggruppati nella così detta “Scuola di Meduno”, dove gli esuberanti elementi della scultura lombarda dell’epoca – mutuati soprattutto da Giovanni Antonio Pilacorte e Carlo da Carona – vengono tradotti in un linguaggio impoverito e terragno. Figlio di Polo e fratello di Francescutto, è documentato a partire dal 1531; morì il 3 ottobre 1548. Non si hanno notizie della sua formazione; di lui si conosce una sola opera documentata, l’altare in pietra, dalle forme simpaticamente provinciali, conservato nella chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano a San Foca di San Quirino, firmato e datato 1546. L’altare, nel quale il senso greve della materia ruvidamente sbozzata contrasta con un’architettura d’insieme sufficientemente aggiornata, si compone di un trittico diviso da colonne scanalate e con capitello, sormontato da un timpano sovrastato da una semilunetta con conchiglia e raccordato alla parte inferiore con volute. Nella nicchia centrale, la figura della Madonna in trono con Bambino, in quelle laterali i santi titolari; in alto l’Eterno Padre benedicente. Al lapicida medunese può essere attribuita una statua con la Madonna con Bambino nella chiesa di S. Vito a Fraelacco di Tricesimo, mentre è preferibile assegnare a Donato Casella la fattura del trittico della chiesa di Pozzo di San Giorgio della Richinvelda (1531), che a lungo è stato attribuito a G. A.
Bibliografia
MARCHETTI - NICOLETTI, Scultura lignea, 119; A. FORNIZ, L’altare in pietra di S. Foca è opera di Gianantonio da Meduno, «Il Messaggero del lunedì», 23 maggio 1966; ID., L’altare di Pozzo non è del Pilacorte, «Il Messaggero del lunedì», 14 aprile 1967; P. GOI, In margine alla mostra sui lapicidi, «Itinerari», 4/2 (1970), 62-65; G. BERGAMINI, Giovanni Antonio Pilacorte lapicida, Udine, Società filologica friulana, 1970, 41, 43-44; P. GOI, Lapicidi del Rinascimento nel Friuli occidentale, San Vito al Tagliamento, Edizioni Archivio artistico del Friuli, 1973, 73-75, 77; M. DE FAVENTO DE MOTTONI, Un altare in pietra di San Foca, «Pagine Istriane», 44/11 (1981), 32-36; F. DELL ’AGNESE - P. GOI, Itinerari d’arte del Rinascimento nel Friuli occidentale, Udine, Campanotto, 2000, 59, 98; G. BERGAMINI, in S. Giorgio della Richinvelda. Un comune e la sua gente, Udine, Cassa rurale ed artigiana di San Giorgio della Richinvelda, 1993, 40; ID., in La scultura nel Friuli Venezia Giulia, II, Pordenone, GEAP, 1988, 51-52; ID., Friuli Venezia Giulia, 358, 429; Omaggio ai lapicidi di Meduno. Cronaca di un incontro tra scultori, a cura di C. FONTANELLA, Maniago, Comune di Meduno/Banca di Credito cooperativo di San Giorgio della Richinvelda, 1966, [45]; G. BERGAMINI, in Artisti in viaggio 1450-1600. Presenze foreste in Friuli Venezia Giulia. Atti del convegno (Villa Manin di Passariano, 24-25 ottobre 2003), a cura di M.P. FRATTOLIN, Udine/Venezia, Itineraria/Ca Foscarina, 2004, 35; P. GOI, in San Quirino. Storia del suo territorio. San Quirino, Comune di San Quirino, 2004, 388, 451.
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