Pochi sono i dati biografici noti: secondo Achille Tellini (Della vita e delle opere di Giulio Andrea Pirona […], Udine, 1897), morì a Udine il 27 dicembre del 1847 all’età di sessantasette anni; era nato quindi nel 1780. Per Giuseppe Marchetti G. nacque a Udine nel 1790 e vi morì nel 1840. Impiegato presso la segreteria della prefettura di Udine, si interessò di storia del Friuli e degli aspetti naturalistici della regione. Membro dell’Accademia di Udine, fu autore di alcune commemorazioni e di brevi sonetti celebrativi. Nel 1830 pubblicò un breve lavoro dal titolo Discorsi accademici sul Friuli, annunciando la preparazione di un’opera più ampia sulla storia naturale, politica e sociale della regione. Il suo lavoro più importante, Storia fisica del Friuli, venne pubblicato tra il 1841 e il 1842 ed è, forse, il primo tentativo di descrivere la regione in maniera completa nei suoi aspetti geografici, naturalistici, storici, sociali ed economici. L’opera fu accolta con relativa freddezza dai suoi contemporanei e anche successivamente non incontrò il favore degli studiosi, specialmente per la parte riguardante le scienze naturali e la geologia in particolare. La spiegazione dei fenomeni naturali, infatti, si basava su delle teorie che, all’epoca della sua pubblicazione, erano già in parte superate. Seguendo lo spirito che mosse G. a intraprendere un così vasto lavoro, cioè il desiderio di recare vantaggi alla popolazione attraverso una migliore conoscenza del proprio territorio, come lo stesso autore scrive nell’introduzione, egli pose una grande attenzione a quanto avrebbe potuto tornare utile anche sotto l’aspetto economico. Si soffermò sulle risorse minerarie, ma le fonti da cui trasse le informazioni erano, per la maggior parte, storiche e non scientifiche, e i ragionamenti sull’origine dei minerali risentirono troppo delle teorie “filosofiche” molto seguite fino al secolo XVIII. Non va dimenticato, comunque, che all’epoca della stesura di quest’opera le scienze naturali e soprattutto la geologia stavano subendo delle radicali trasformazioni con l’applicazione di nuove metodologie d’indagine, che nell’arco di pochi anni avrebbero rivoluzionato il pensiero scientifico ponendo le basi per una corretta interpretazione dei fenomeni naturali. ... leggi Mentre in Veneto e in Austria già dall’inizio dell’Ottocento erano stati fatti studi moderni di geologia, il Friuli rimase quasi inesplorato fino alla metà del secolo. Nell’opera di G. sono comunque raccolte per la prima volta preziose informazioni sulla costituzione geologica, sui fossili e sui minerali presenti in numerose località della regione. Queste notizie sono arricchite da notazioni storiche e, qualche volta, folcloristiche, come per esempio la leggenda sull’isola di Barbana (tomo primo, parte seconda, capitolo secondo) o le gustose teorie sull’influenza del clima sull’indole degli abitanti del Friuli (tomo terzo, parte settima, capitolo secondo).
ChiudiBibliografia
G. GIRARDI, Discorsi accademici sul Friuli, Udine, Vendrame, 1830; ID., Storia fisica del Friuli, San Vito, Pascatti, 1841-1842 (= Bologna, Forni, 1973).
TELLINI, Giulio Andrea Pirona, 95; MARCHETTI, Friuli, 973; A. CELOTTI, La massoneria in Friuli. Prime ricerche sulla sua esistenza ed influenza, Udine, Del Bianco, 1982.
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