Citato anche come figlio di Bernardino pittore e tintore di Verona, non se ne conosce la data di nascita, si sa solo che abitava in Udine, in borgo Grazzano. È ricordato da pochi documenti: 1506, 4 maggio, insieme con il pittore Antonio di Bartolomeo Battista di Venezia stimò un’ancona eseguita da Giovanni Martini per la fraterna di S. Gottardo a Mariano; 1506, 25 maggio, ereditò una casa a Udine; 1508, 28 giugno, affittò gli stabili del morente suo padre a Udine; 1509, 13 maggio, stimò un altare intagliato da Bartolomeo dall’Occhio; 1510, 12 marzo, stimò una cortina dipinta da Giacomo di Martino per la chiesa dei SS. Cosma e Damiano di Ciconicco; 1511, 19 marzo, stipulò un contratto con il comune di Lestizza per dipingere la cappella dei SS. Biagio e Giusto ed un S. Cristoforo nella facciata per 45 ducati da pagarsi in tre anni. Affreschi distrutti nel rifacimento della chiesa del 1818. A detta dello Joppi, G. morì nel 1512. La scarsità di documenti e la presenza di omonimi pittori operanti in Friuli all’inizio del Cinquecento hanno fatto sì che il nostro G. fosse spesso confuso con altri: in particolare con «Jeronimo pittore» autore di un modesto affresco nella chiesa di S. Maria di Cormons e con un Girolamo pittore figlio di maestro Matteo da Milano documentato dal 1520 al 1536-40, pagato dal monastero di S. Maria in Valle di Cividale per un’ancona di san Benedetto da lui dipinta. I documenti fino ad oggi editi da Cavalcaselle e da Joppi, e quelli in qualche modo reperiti negli archivi friulani, permettono di ricordare altri pittori di nome Girolamo vissuti a cavallo tra il XV e il XVI secolo, per i quali tuttavia non è agevole una identificazione con il nostro artista. ... leggi Tra essi, un Girolamo da Padova che il 7 dicembre 1502 venne pagato per aver lavorato a fresco nella chiesa di S. Maria di Castello in Udine. G. fu probabilmente alla scuola di Cima da Conegliano, del quale si suppone sia anche stato collaboratore. Si è inoltre ipotizzato che possa aver lavorato a fianco di Giovanni Martini e di Pellegrino da San Daniele. L’unica sua opera certa, l’Incoronazione della Vergine tra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, tempera su tavola dipinta intorno al 1500 per la chiesa di S. Francesco a Udine ed ora conservata presso i Civici musei di questa città, firmata «Opus Ieronimi Utine(n)sis», mostra un linguaggio affine a quello di Cima, anche se con qualche evidente rusticità provinciale. Sulla base di questo solo dipinto, interessante nell’iconografia, corretto nell’impaginazione, gradevole nella forma e nel colore, sono stati attribuiti al pittore circa venti opere sparse nei musei di tutto il mondo (da Baltimora a Basilea, da Conegliano a Copenhagen, a Mosca, New York eccetera). Per alcune opere il nome di G. è decisamente da escludere, per altre si impone un momento di riflessione non essendo ancora ben individuata la copiosa produzione della bottega di Cima da Conegliano.
ChiudiBibliografia
G. DE RENALDIS, Della pittura friulana. Saggio storico, Udine, Pecile, 1798, 25; DI MANIAGO, Storia, 53, 184; G. VALENTINIS, Delle condizioni delle arti belle a proposito del dipinto di Girolamo da Udine deposto nelle sale del Palazzo Comunale, «Rivista Friulana», 3 (1861), 305-308; JOPPI, Contributo quarto, 24, 78-79; R. MOLAJOLI, Mostra del Pordenone e della pittura friulana del Rinascimento. Catalogo della mostra (Udine, 24 maggio-31 luglio 1939), Udine, La Panarie, 1939, 42; P. CASADIO, Girolamo da Udine, in La Pittura in Italia. Il Cinquecento, Milano, Electa, 1988, II, 734; G. BERGAMINI, L’Incoronazione della Vergine di Girolamo di Bernardino da Udine, «Udine. Bollettino delle civiche Istituzioni Culturali», 4 (1998), 7-34; ID., schede, in Galleria arte antica I, 96-97; L. CASELLATO, Girolamo di Bernardino da Udine, in DBI, 56 (2001), 547-549; G. BERGAMINI, Girolamo da Udine, in AKL (in corso di stampa).
Nessun commento