Battezzato nella parrocchia del duomo di Udine il 4 gennaio 1675, era figlio di Simone, originario di Capodistria, e di Lucrezia. Assieme a Matteo Goffriller, Domenico Montagnana e al friulano Santo Serafino viene considerato uno dei migliori liutai della scuola veneta; la sua produzione è limitata e pare che non abbia costruito viole e violoncelli. I suoi violini sono opere di prima qualità, sia per la fattura che per il suono. Il suo primo mestiere era quello di calzolaio: come tale, infatti, nel maggio 1699 abbandonò Udine per Venezia, dove andò a vivere nella parrocchia di S. Moisé. Nel 1702 sposò Domenica Mazzaran, figlia di un barcarolo veneziano; la coppia ebbe un unico figlio che morì a pochi mesi di vita. Intorno al 1705 il G. iniziò ad occuparsi della costruzione di strumenti ad arco, probabilmente con l’aiuto del liutaio Paolo Recaldini. Negli strumenti del G. è comunque possibile riscontrare l’influenza di Matteo Goffriller, considerato agli inizi del Settecento il maestro più rinomato della città lagunare. Il G. non era iscritto alla corporazione dei marzeri e la vendita dei suoi strumenti veniva effettuata tramite la mediazione di altri liutai. Nel marzo 1717, forse per motivi di salute, fece testamento lasciando tutti i beni alla moglie Domenica; morì il 10 luglio 1723 nella sua abitazione veneziana di S. Lio.
Bibliografia
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