Era nativo di Piano d’Arta in Carnia. L’esordio del G., allo stato attuale delle ricerche, avvenne nel 1646 con l’esecuzione di un gonfalone per la chiesa del proprio paese. Almeno dagli inizi degli anni Settanta del diciassettesimo secolo prese residenza a Roveredo in Piano nel Pordenonese, come attestano due missive da lui inviate ai conti Camucio ove il pittore s’impegnava a realizzare un quadro da collocarsi nella cappella di San Giacomo, sottoposta alla giurisdizione di quella casata, nel duomo di Tolmezzo. Pur non essendo noti i motivi dell’insediamento del G. in Roveredo in Piano, risulta evidente come egli esplicasse il proprio lavoro soprattutto nella pedemontana pordenonese, dove peraltro era attivo almeno dal 1653, anche se non mancano alcune escursioni dell’artista nel Cadore. Tra le opere di maggior impegno si rilevano l’intaglio e la doratura dell’altare maggiore di Andreis (1663), la Madonna del Rosario di Giais di Aviano (1674), la Pala di San Valentino per la parrocchiale di Rivolto (1676) e una pala per l’altare maggiore di Lestans (1681-1684). Dagli anni Ottanta prese residenza a Lestans e sul finire della carriera ebbe modo di adoperarsi nel mandamento portogruarese, realizzando due tele per la chiesa di Fossalta di Portogruaro (Ultima Cena e Adorazione dei Magi) e altre opere di minor conto (1688-1691), nonché la Madonna del Rosario per la chiesa di Teglio Veneto, firmata Osvaldvs Gortanvtvs, che segna plausibilmente l’ultima sua prova. ... leggi Pittore di modesta levatura, G. fu interprete dei gusti di una committenza, perlopiù ecclesiastica, non particolarmente esigente. La sua pittura, prevalentemente espressa con tavolozza buia, ebbe a reiterare in maniera attardata e assai semplificata i dettami tardomanieristi dell’Amalteo, dei Bassano e di Palma il Giovane. Limiti qualitativi, che lo portarono di frequente a operare oltre che in veste di pittore anche in quelle di intagliatore e doratore, trovando nelle genuine e semplici aspettative delle comunità religiose del tempo assidua occorrenza nella realizzazione di svariati manufatti d’uso liturgico quali gonfaloni e insegne processionali.
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