Figlio di un conte sassone, e quindi conosciuto anche come “il Sassone“, nacque intorno all’805; dopo aver studiato a Fulda e a Reichenau, nell’829 fu costretto illegalmente da Rabano Mauro alla tonsura, divenendo monaco a Orbais (Marne) e prete nell’835. Le sue convinzioni religiose eterodosse (sosteneva la dottrina della doppia predestinazione) lo costrinsero per anni a un esilio errante in Italia e nei paesi balcanici, finché nell’848-849, rientrato in Germania, fu incarcerato da Incmaro nel monastero di Hautvilliers (presso Épernay), e qui rimase fino alla morte (ca. 867/869). Si conservano suoi scritti teologici e grammaticali, lettere e componimenti poetico-musicali. La sua presenza in territorio friulano, protrattasi per almeno due anni in una località prossima al mare (Grado, Barbana…?), ospite del duca franco Everardo, è testimoniata da un “carmen dulce”, Ut quid iubes pusiole, in lode della santissima Trinità, inviato dal Friuli ad un giovane amico. Il componimento si trova raccolto in un manoscritto di Parigi – Bibliothèque nationale de France, Lat., ms 1154; è lo stesso codice che contiene alcuni componimenti di Paolino d’Aquileia – ed è accompagnato da una melodia in notazione aquitana adiastematica.
Bibliografia
E. DE COUSSEMAKER, Histoire de l’harmonie au Moyen-Age, Paris, 1852, pl. II, n. 3; V. CAPETTI, Due voci d’esuli nel secolo IX (il refuga irlandese e Godescalco), «MSF», 4 (1908), 76-88; Poesia latina medievale, introduzione, testi, traduzione, note, trascrizioni musicali a cura di G. VECCHI, Parma, Guanda, 19592, XVII, 60-63, 452; G. PRESSACCO, Appunti sul canto sacro a Grado, in Grado nella storia e nell’arte, Udine, AGF, 1980 (Antichità altoadriatiche, 17), 578-592: 583; PRESSACCO, Musica, 1962; POTTHAST, Repertorium, 1984, 172; W. BUCHWALD - A. HOHLWEG - O. PRINZ, Dictionnaire des auteurs grecs et latins de l’antiquitè et du Moyen Age, Traduit et mis à jour par J.D. BERGER et J. BILLEN. Préface par J. FONTAINE membre de l’Institut, Turnhout, Brepols, 1991, 357.
Nessun commento