Figlio del medico Girolamo, nacque a Udine nel 1568. Attese agli studi sotto la guida di Iacopo Bratteolo professore d’umanità a Udine e «sin dalla prima gioventù si distinse tra i suoi coetanei e dimostrò elevatezza d’ingegno». Studiò con profitto le “humane lettere”, nel Ginnasio di Padova si applicò allo studio della logica, della filosofia e della medicina, materie nelle quali si laureò nel 1586 a diciotto anni «summa omnium admiratione, summoque applausu». Esercitò per due anni a Udine, dove morì di peste appena ventenne il 14 maggio 1588. Il padre lo fece seppellire nella chiesa di S. Pietro Martire e vi pose una lapide riportata dal Capodagli ed oggi non più esistente: CAROLO FILIO SUAVISSIMO| MEDICO ATQUE PHILOSOPHO| QUI IN DISPUTANDO SOLERTIA, | ET IN SCRIBENDO PERITIA SUPRA AETATEM EXCELLUIT SUAM. | HIERONYMUS CRASSUS MEDICUS| NON SINE MULTIS LACRYMIS P. | VIXIT ANN. XXI. | OBIIT ANNO MDLXXXVIII. |PRID. ID. MAII. Ancora una piccola lapide dedicatagli dal padre si può leggere nel cortile interno della odierna farmacia Comessatti, che per antico fu diretta dal nonno Raffaele Grassi: IMMATURE OBIENS SED NON IMMATURE SCRIPSIT CAROLUS GRASSI. A ricordo di C., il padre Girolamo volle raccogliere e far stampare, subito dopo la morte, alcuni manoscritti del figlio trovati inediti «perfecta ac perpolita, sed tantum inchoata, et delineata»: il Tractatus […] e le Annotationes […]. Le due opere sono stampate con analoghe caratteristiche tipografiche, contemporaneamente dallo stesso tipografo, si trovano talora riunite insieme nello stesso volume. ... leggi Il padre volle che il Tractatus avesse una sua prefazione indirizzata al patrizio veneto Ermolao Zannio e un ritratto del giovane C. inciso su rame da Girolamo Porro e con un epigramma latino dettato dal medico Fabio Paolini; le Annotationes sono precedute pure dallo stesso ritratto (caratterizzato talora dalla mancanza delle due firme F. P. e Porro), da una prefazione e da un encomiastico epigramma del Bratteolo. Le opere non presentano alcun interesse per la storia della medicina; le Annotationes presentano invece un interesse elevato per la storia dell’apprendimento della disciplina nel Cinquecento: sono in pratica gli “appunti” di uno studente di medicina – sinossi, schemi, lay-out decisionali, chiose a margine dei testi studiati, confutazioni con richiami all’autorità, analisi filologiche – che costituiscono il tentativo di ricondurre il variegato mondo delle osservazioni (altrui) ad un quadro ordinato e più organico. Di grande interesse sono le sparse annotazioni terminologiche friulane; ad esempio «Perniones, cinetla [cimhqla], bucantias dicunt», oppure «Impetigo, leichn, impidin apud nos, volatica dicitur», o ancora «Lupus est malus, apud recentiores dictus il mal della lova» e numerose altre. Nelle Annotationes il G. illustra le virtù medicinali di erbe, piante e fiori (aloe, rabarbaro, manna, de acqua lactis, rose, viole, assenzio, de sticados, issopo, de capillis Veneris, de cucumere sylvestri, dei legumi, ecc.) e loro uso, con ricette, per la guarigione delle più svariate malattie.
ChiudiBibliografia
C. CRASSO, Tractatus sive compendium de febribus. Cui addita sunt opuscula duo, unum de affectionibus uterinis, alterum de indicationibus, quae sumuntur ab effectibus consequentibus morbum. Eodem Autore, Venezia, Guerra, 1588; ID., Annotationes in Ioan. Mesuem de simplicibus. Eiusdem Annotationes in Epist. Ioan. Manardi Ferrariensis. Eiusdem Tabula de signis Conceptus. Eiusdem Tabula de fluxu sanguinis. Eiusdem fragmentum de modo Collegiandi, Venezia, Guerra, 1588.
CAPODAGLI, Udine illustrata, 151-153; LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 397-398; SOMEDA DE MARCO P., Medici, 79-82; I secoli d’oro della medicina. La scuola medica di Padova e il Friuli. Catalogo della mostra (Udine, 24 aprile-30 giugno 1987), Udine, AGF, 1987, 35.
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