GRAZIA (DE) GRAZIO

GRAZIA (DE) GRAZIO (1537 - 1563)

cronista, letterato

Nacque il 25 gennaio 1537 da Francesco e “Mariuta” Delle Donne da Portobuffolè (Treviso), in una famiglia di origine bergamasca, dedita ad attività mercantili, la cui presenza è documentata a Cividale del Friuli dal 1477 e nella contea di Gorizia dal 1498. Il gruppo ottenne nel 1532 lo stato nobiliare. G. frequentò la scuola di Giovanni Pietro Astemio, docente di greco e latino a San Daniele del Friuli, e dedicò al maestro la propria Patavinae pestis descriptio, edita nel 1555 presumibilmente da Grazioso Percacino. Silvano Cavazza vi ha riconosciuto la prima opera letteraria a stampa d’autore o ambiente goriziano. Suoi versi in lingua latina e italiana comparvero, nel 1557, nella raccolta Carmina varia tum latina tum hetrusca, Patavi conscripta et edita a diversis auctoribus etc., in obitum clarissimi viri Nicolai a Turri comitis baronis, consiliariique regii ac praefecti Gradiscae in Foro Iulii, dedicata da Giovanni dai Cavalli a Francesco della Torre e stampata a Padova dal Percacino. Nel 1561 due suoi epigrammi furono compresi nei Diversorum praestantium poetarum carmina, in obitu Irenes Spilimbergiae. Si tratta della seconda parte, con autonoma numerazione delle pagine e frontespizio proprio, delle più celebri Rime di diversi nobilissimi et accellentissimi autori, in morte della signora Irene delle signore di Spilimbergo, alle quali si sono aggiunti versi latini di diversi egregj poeti, in morte della medesima signora, edizione di notevole bellezza tipografica, stampata a Venezia per i tipi dei fratelli Domenico e Giovanni Battista Guerra, commissionata dall’aristocratico Giorgio Gradenigo e curata da Dionigi Atanagi da Cagli, che la dedicò a Claudia Rangona di Correggio. ... leggi Alla raccolta parteciparono anche il maestro Astemio e Giuseppe di Partistagno che, con Massimiliano di Montegnacco e Onofrio di Colloredo, gli fu condiscepolo a Padova, dove G. studiò giurisprudenza. Nel celebrato ateneo patavino conseguì il 29 dicembre 1561 la laurea in utroque iure, promotori Tiberio Deciani, Marco Mantova Benavidio e Guido Panciroli. Conserva l’originale del diploma l’archivio familiare, per gran parte compreso nel fondo Coronini Cronberg, depositato nell’Archivio di stato di Gorizia. Vi è stato rintracciato anche il manoscritto d’una cronaca degli avvenimenti intercorsi tra 1554 e 1562, attribuibile al G. in quanto vi cita la laurea ottenuta nel 1561. Oltre che alla comparsa di oggetti celesti, a eccezionali fenomeni atmosferici e, tra 1554 e 1555, ai percorsi del germe della peste, la cronaca si dimostra attenta agli eventi internazionali: nel 1555 il brevissimo pontificato di Marcello II, l’elezione di Paolo IV Carafa, i crimini e le malversazioni dei suoi nipoti, nel 1556 l’abdicazione di Carlo V, che lascia il titolo imperiale al fratello Ferdinando, la Spagna al figlio Filippo II, la ripresa della guerra, con il pontefice fra gli avversari della Spagna, nel 1559 la conclusione della pace di Cateau Cambrésis, la restituzione dei suoi stati a Emanuele Filiberto di Savoia, la successione di Pio IV al Carafa, nel 1560 la spedizione della Spagna in Africa e la distruzione, ad opera dei Turchi, della flotta spagnola, nel 1562 la persecuzione degli Ugonotti in Francia. Non si conosce, del G., la data della morte che si deve supporre, considerato l’arco cronologico interessato dalla cronaca, posteriore al 1562. Scarse le testimonianze sul G. fino ad oggi reperite. Lo stesso Liruti, del resto, interpellato dal discendente Gian Giuseppe (1734-1790) tramite il barnabita Angelo Maria Cortenovis, scriveva da Villafredda il 28 ottobre 1767: «mi dispiace della poco buona fortuna che ho nel rintracciare notizie letterarie pel suo erudito antenato Grazio de Grazia, e bisognerà contentarsi di produrre quel poco che si ha, lasciando ad altri più fortunati di me miglior sorte».

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Bibliografia

Esemplari della Patavinae pestis descriptio nella Biblioteca comunale Augusta di Perugia e in quella della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, depositata presso l’ASG, dove si conservano il diploma di laurea e gli autografi citati (fondo Coronini Cronberg, Atti e documenti, b. 196, rispettivamente f. 497 e 499) e la lettera del Liruti (ivi, b. 118, f. 269).

LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 398; VALENTINELLI, Bibliografia, 250, 332; C. VON CZOERNIG, Gorizia la “Nizza austriaca”. Il territorio di Gorizia e Gradisca, trad. italiana a cura di E. POCAR (Das Land Görz und Gradisca (mit Einschluss von Aquileia, Wien, Braumüller, 1873 e Görz als Klimatischer Kurort, Wien, Braumüller, 1874) Gorizia, Cassa di risparmio di Gorizia, 19872, 611; G. CORONINI CRONBERG, Una sintesi culturale, in Gorizia e l’Isontino, Gorizia, Cassa di risparmio di Gorizia, 1980, 210-213, ora in Ritratto di Guglielmo Coronini Cronberg (1905-1990) attraverso i suoi scritti, a cura di S. FERRARI BENEDETTI, Gorizia, Italia Nostra-Sezione di Gorizia, 2000, 108; E. DALLA FRANCESCA - E. VERONESE, Acta graduum academicorum gymnasii Patavini ab anno 1551 ad annum 1565, Padova, Antenore, 2001 (Fonti per la storia dell’Università di Padova, 16), 472, no 1160; E. LUCCHESE, Un’eco di Sofonisba Anguissola a Gorizia. Il ritratto di una monaca, in Il monastero di Sant’Orsola a Gorizia. Trecento anni di storia e arte, a cura di L. GERONI, Milano, Silvana Editoriale, 2001, 109; Incunaboli e cinquecentine. Testi, Torino-Londra-Venezia-New York, Allemandi & C., I, 2004, 69; S. TAVANO, Recensioni e Segnalazioni, «MSF», 84 (2004), 188; S. CAVAZZA, Amor di libro. Edizioni antiche della Fondazione Coronini, «Quaderni giuliani di storia», 26/2 (2005), 403, 408.

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