G. da P. appartenne al gruppo di docenti chiamati dal comune di Cividale nel 1294 ad insegnare diritto civile e canonico (“ad docendum et allegandum de iuribus”). L’inserimento contemporaneo di diverse personalità dimostra la temperie culturale del momento nella città forogiuliese, quando si andava affievolendo il prestigio della scuola capitolare e si andava affermando l’esigenza di un potenziamento di quella comunale. Il ricorso a questo personaggio originario di Parma nonché a quello contemporaneo di altri maestri di discipline analoghe, quali Nicolò da Perugia, Rinuccio da Piacenza, Pietro Bocca da Treviso e di Martino “pievano di Trivignano” rispondeva a un disegno che si sarebbe delineato, anche se non attuato, qualche anno più tardi anche da parte del patriarca Ottobono, che avrebbe voluto istituire a Cividale un vero e proprio “studium” universitario. Erano i tempi dei quali narra il contemporaneo cronista Giuliano da Cavalicco canonico, appunto, del capitolo cividalese.
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