Nacque nel 1934 a Monfalcone da una famiglia originaria di Pola, dove il padre Arno era costruttore navale. Si laureò presso l’Università degli studi di Trieste in Fisica, materia che insegnò dal 1961 al 1972 in istituti superiori di Trieste e Udine, fino a quando nel 1972 fu nominato preside dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato ‘Raimondo D’Aronco’ di Gemona del Friuli. Nell’emergenza post-terremoto fu anche amministratore locale in qualità di assessore ai Beni culturali e alla Pubblica istruzione a Gemona nella giunta del sindaco Ivano Benvenuti. Nello stesso periodo fu pure componente dell’assemblea della Comunità montana del gemonese. Nel 1979 fu nominato preside dell’Istituto tecnico industriale ‘Arturo Malignani’ di Udine, carica che ricoprì per ventidue anni fino alla quiescenza nel 2001. Dal 1984 al 1994 fu componente della Commissione nazionale per la redazione e il coordinamento della sperimentazione dei nuovi programmi degli indirizzi specializzati per il settore elettrico ed elettronico degli istituti tecnici. Per convinta scelta di I. il ‘Malignani’ di Udine, primo in Italia, avviò le innovative sperimentazioni didattiche che entrarono in ordinamento nel 1994 dopo dieci anni di verifiche e che si attuarono nei programmi Ambra (indirizzo di elettrotecnica), Ergon (indirizzo di meccanica), Ibis (indirizzo di aeronautica). Negli stessi anni I. fu anche direttore dell’Irsae regionale (1990-1996), membro del consiglio di amministrazione dell’Educandato Uccellis (1997-2003). Uomo di aperture e respiro culturale, I. fu socio fondatore e presidente dell’Accademia europeista del Friuli Venezia Giulia (1990-1999). Come pubblico amministratore ricoprì anche l’incarico di presidente della Commissione trasporti della Provincia di Udine (1979-1984); dal 1992 al 1996 fu presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale del Monfalconese. ... leggi La quiescenza non segnò la fine della sua attività, anzi, I. continuò il suo costante lavoro al servizio della cultura e dei giovani quale presidente della Fondazione Filippo Renati, carica che ricoprì dal 2001 alla morte, avvenuta a Monfalcone il 12 febbraio 2014. Nel giro di cinque mesi dalla nomina I. fece approvare in Consiglio di Amministrazione il progetto di rilancio dell’istituto. Da allora cantieri grandi e piccoli si susseguirono al Renati, senza mai interromperne le attività. Le strutture del vecchio orfanotrofio sono state trasformate in un moderno convitto e Campus universitario, aperto alla città, rilanciato nelle attività, adeguato allo studio e al tempo libero degli studenti che lo frequentano. I. ha ricevuto una medaglia d’oro al merito della Cultura e della Pubblica istruzione e la commenda della Repubblica.
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