Nacque a Gorizia nel 1926, in una famiglia di origine tirolese che si era lì trasferita negli anni Settanta dell’Ottocento per sviluppare l’attività alberghiera, in una città che allora stava delineando il proprio ruolo di “Nizza austriaca”. Su consiglio del pittore goriziano Italico Brass, si iscrisse al Liceo artistico di Venezia. Iniziò l’attività giornalistica come giornalista professionista al «Gazzettino» di Venezia nel 1951. Molteplici furono gli ambiti di interesse, già nel 1945 tenne una personale a Gorizia e nel 1948 espose alla rassegna provinciale d’arte a palazzo Attems a Gorizia. Frequentò lo studio di Mario Sartori, dove si apprendevano le tecniche della scultura e della creazione di maschere. Nel 1953, insieme con Francesco Macediono, Gianfranco Saletta e Giorgio Brumat, fondò il Piccolo Teatro Città di Gorizia. Nel 1954 venne assunto nella compagnia teatrale di Radio Trieste sotto la guida del regista Ugo Amodeo. Critico d’arte, ebbe una molteplice attività come disegnatore, cartellonista, grafico pubblicitario; s’interessò di teatro e di cinema. In campo teatrale fu direttore di scena per la compagnia di Annibale Ninchi; fu anche dirigente del Cineclub di Gorizia; scrisse opere teatrali e cortometraggi. Nel 1960, si trasferì definitivamente a Venezia, dove continuò a lavorare per «Il Gazzettino»; dal 1968 al 1989 fu consigliere dell’ordine dei giornalisti del Veneto. Proseguì l’attività di pittore e partecipò ad oltre duecento mostre tra personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 1981 si trasferì a San Donà di Piave, continuando a dipingere. ... leggi Sue opere sono presenti in molte collezioni in Europa, negli Stati Uniti, in Australia e in numerosi musei e pinacoteche pubbliche (Venezia, Innsbruck, Città del Vaticano, Londra, New York). Si cimentò anche con opere di grandi dimensioni, collocate in edifici pubblici: tra tutte, la grande tela realizzata per la chiesa parrocchiale di S. Giuseppe di Mestre (8, 70 x 10, 50 m) raffigurante Il giudizio dell’amore, in cui spicca la capacità dell’autore «di inserire nel grande spazio scenografico un racconto religioso di forte connotazione espressiva, raccolto nella rapidità del gesto, nella perentorietà degli scorci e nella fresca spontaneità del colore», e un murale, inaugurato da papa Giovanni Paolo II a Col Cumano di Belluno. A Gorizia, nel 1983, organizzata dal comune, si tenne una personale di opere pittoriche e grafiche dal 1945 al 1983. Nel 1997 pubblicò il romanzo L’albergo sul confine, dove le vicende della sua famiglia diventano spunto per raccontare la storia e i grandi cambiamenti che la città subì dal momento dell’arrivo dei suoi a Gorizia agli sconvolgimenti seguiti alla prima guerra mondiale fino all’avvento del fascismo. J. morì a San Donà nel 1998.
ChiudiBibliografia
R. JOOS, Lettere d’amore alla mia città, Gorizia, Cassa di risparmio di Gorizia, 1993; ID., L’albergo sul confine, Gorizia, LEG, 1997; Il giudizio dell’amore. Opera realizzata da R. JOOS, interventi di M. Cacciari - G. Cicutto - G. Zorzetto - P. Rizzi - G. Bettin - G. Zanetti, s.l., s.n., 1997.
COSSAR, Storia dell’arte, 446; P. RIZZI, Roberto Joos, Opere pittoriche e grafiche 1945-1983. Catalogo della mostra (Gorizia, 1-31 dicembre 1983), a cura del Comune di Gorizia, Gorizia, Azienda autonoma di soggiorno e turismo, 1983; C. MACOR, Joos: pittore e poeta, «Voce Isontina», 1993; G. ELLERO - L. DAMIANI - G. PAULETTO, Neorealismo friulano, Udine, Centro friulano arti plastiche, 2001.
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