Nacque a Trieste nel 1892 come Giulio (i genitori iniziarono a chiamarlo Mario dal nome del più giovane fratello, morto nel 1895). Rimasto orfano del padre e abbandonato dalla madre, venne affidato ai parenti paterni a Canal d’Isonzo. A Gorizia frequentò il Ginnasio, che abbandonò nel 1914 per recarsi a Vienna, dove seguì le lezioni di Franz Schreker all’Accademia d’arte musicale e drammatica e quelle di Arnold Schönberg presso la scuola privata E. Schwarzwald. Dopo la guerra si trasferì a Lubiana e nel 1920 a Novo Mesto, dove fu tra gli animatori di un gruppo artistico d’avanguardia. Nel 1922-1923 visse a Gorizia e tentò di fondare una scuola di musica. Il primo aprile 1923 partecipò alla serata del Teatro Semifuturista improvvisando al pianoforte l’accompagnamento musicale dell’azione scenica danzante Il peccato di Sofronio Pocarini. Lo spirito irrequieto e anticonformista di K. emerge anche dal ritratto che gli dedicò Veno Pilon nel 1923 (Ajdovščina, Pilonova galerija). Nel 1924 il coro goriziano a voci bianche “Mladika” [Virgulto], diretto da Lojze Bratuž, eseguì la prima di Trenutek [Momento], componimento «che si spinge alle soglie dell’atonalità», ma che K. aveva pubblicato ancora studente nel 1914. Ritornato a Lubiana, negli anni 1924-1927 completò la stesura delle Črne maske [Maschere nere], opera scenica musicale capitale dell’espressionismo musicale sloveno ed europeo. Nel 1932 la schizofrenia, ormai conclamata, lo condannò alla “morte civile”. Quella naturale sopraggiunse nel 1956.
Bibliografia
M. JEVNIKAR, Kogoj Marij, in PSBL, 8 (1982), 94-96; P. MERKÙ - B. LOPARNIK - E. NEILL, Marij Kogoj (1892-1956), Trieste, Editoriale Stampa Triestina, 1986; I. KLEMENČIČ, Kogoj Marij, in Enciklopedija Slovenije, 5 (1991), 188-189; S. BIANCHI, La musica futurista. Ricerche e documenti, Lucca, Libreria musicale italiana, 1995, 143, 145; S. TAVANO, “Irrequietezze e sospensioni idilliche.” Quando nacque la corale, in Per una storia della coralità goriziana, Gorizia, Grafica Goriziana, 1995, 45-47; ARBO, Musicisti, 208-210; S. KERŠEVAN, L’attività musicale dagli inizi ai giorni nostri, in Cultura slovena, 245-249.
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