Fiorentino, presente in Aquileia almeno dal settembre 1338, quando assisteva al documento di quietanza rilasciato dal patriarca Bertrando all’appaltatore della zecca Angelo Vernaccia, coniò nella sua città moneta patriarcale in seguito al contratto con lo stesso patriarca Bertrando proclamato il 17 ottobre 1340. Per questo fu necessario ottenere in Firenze il consenso dei priori delle arti, del vessillifero della giustizia, dei signori della moneta, degli ufficiali e dei cinque consiglieri della mercanzia. Nel documento, oltre il peso e il titolo, si precisa che il denaro in precedenza avrebbe dovuto riportare un’aquila con un giglio in petto, tanto da distinguerla da quella coniata nella Patria del Friuli.
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