Nacque a Vienna il 3 maggio 1887 in una famiglia dell’aristocrazia austriaca insignita del titolo baronale. La madre, Philippine Friedländer, era di origine ebraica. Rimasta orfana di entrambi i genitori, nel 1897 venne accolta a Tapogliano, presso la villa degli zii, conti Pace, dove trascorse la fanciullezza e la giovinezza valendosi di istitutori privati e dedicandosi alla letteratura in lingua locale e alla musica, coinvolgendo in particolare le fanciulle del paese. È suo dono l’organo della parrocchiale di Tapogliano, strumento fabbricato in Slesia, mentre il locale ricreatorio è stato da lei fondato nel 1912. Di indole profondamente religiosa, durante la grande guerra si dedicò a opere di assistenza, in particolare a Wagna, in Stiria, dove trovarono accoglienza molti profughi friulani del territorio imperiale. Il testo in friulano di una conferenza da lei tenuta ad Aiello il 22 novembre 1914 (Per i nostri soldati, Gorizia, 1914), già pubblicato all’epoca in un opuscolo e recentemente ristampato, informa riguardo all’origine e all’opera della Croce Rossa e all’impegno umanitario di L., ma riveste altresì una notevole importanza storica e documentaria. Tra il 1912 e il 1913, sul settimanale di orientamento cattolico «Il Popolo», organo della Federazione dei consorzi agricoli, L. tradusse in friulano fiabe, novelle e leggende dal francese, dal tedesco di Richard von Volkmann-Leander e dallo svedese di Selma Lagerlöf. Morì a Graz il 13 agosto 1921 e venne sepolta nel cimitero di Persenbeug, nella Bassa Austria.
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