Nato a Trieste il 2 febbraio 1876, corresse, con spirito irredentistico, il cognome originale Leiss von Laimburg (era infatti di famiglia altoatesina) non soltanto con Alisi di Castelvarco ma anche con l’anagramma Italo Sennio. Dopo aver frequentato le Scuole reali di Trieste, seguì l’Accademia di belle arti di Venezia e si inserì nella vita culturale triestina e in quella goriziana. Affidò al «Forum Iulii», che usciva a Gorizia tra il 1910 e il 1914, più di un articolo di interesse storico-artistico. Dal 1911 al 1916 fu in Egitto e, dopo la guerra, riprese il suo servizio nell’agenzia di Bolzano della RAS. A Bolzano morì il 2 gennaio 1954. Lasciò un corposo manoscritto, terminato nel 1937: Note storico-artistiche sull’Istria (eccettuate Capodistria, Pirano, Parenzo e Pola). L’edizione è stata poi curata da M. Walcher nel 1997 (Istria. Città minori); nel 2001 la stessa Walcher con G. Pavanello ha completato il panorama con Istria. Città maggiori. Capodistria, Parenzo, Pirano, Pola. Opere d’arte dal Medioevo all’Ottocento (Monfalcone, 2001). Ben inserito nella vita culturale goriziana, cui dedicò vari contributi, merita ricordare la sua recensione lusinghiera ai lavori di Leo Planiscig su «Forum Iulii» (1912). Per lo stesso periodico, nel 1910, firmò: Contributi alla storia delle belle arti nel Friuli, L’incoronazione della Vergine, Notizie bibliografiche per il Friuli, Davide dipinto ad olio su tela di Raffaele Pich; collaborò col Planiscig nel Lessico biografico degli artisti friulani e di quelli che nel Friuli operarono («Forum Iulii», 1911-1912).
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