LEONARDUZZI FRANCESCO

LEONARDUZZI FRANCESCO

pubblico perito

Immagine del soggetto

Veduta del duomo di Udine, incisione di Francesco Zucchi su disegno di Francesco Leonarduzzi, 1753.

Nominato pubblico perito in data 29 gennaio 1694, il L. appare attivo nella città di Udine e nella Patria del Friuli tra la fine del Seicento e gli anni Sessanta del Settecento. Il suo nome compare diverse volte associato a quello di altri pubblici periti, fra i quali vanno citati Antonio Bernardinis, Giovanni Battista Peruzzi, Gaspare Guerra e Alessandro Rota. Tra i suoi lavori, tutti di pregevole fattura e frutto di un’innata capacità di osservazione e di disegno, figurano una carta descrittiva della diocesi patriarcale di Aquileia (1748), definita dal Marinelli «assai interessante e bella», raffigurante l’intero Friuli e parte dei paesi limitrofi; una veduta prospettica della città di Udine e una serie di otto vedutine (1753) raffiguranti rispettivamente la chiesa di S. Antonio Abate e il palazzo arcivescovile, la loggia pubblica e il palazzo della città, il seminario e il palazzo arcivescovile, Mercato Vecchio con la loggia pubblica e il monte di pietà, piazza Contarena, piazza Mercato Nuovo, la chiesa arcivescovile, il castello, eseguite in collaborazione con l’incisore Francesco Zucchi (1692-1764) ed inserite nell’opera Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo, naturale, politico e morale con nuove osservazioni e correzioni degli antichi e moderni autori (Venezia, 1753); una pregevole carta della viabilità del Friuli (probabilmente 1757), eseguita a penna con coloriture in acquerello e comprendente i siti dei dazi e delle mude presenti in regione, realizzata per la risoluzione delle diatribe incorse a metà Settecento per la creazione della strada di San Candido. La sua opera più importante è una pianta della città di Udine (1767), eseguita in collaborazione con il pubblico ingegnere Tiberio Maieroni, il cui disegno, realizzato ad inchiostro, acquerello ed olio, è composto da dieci fogli delle dimensioni totali di m 2,22×1,53. Essa ricostruisce in modo abbastanza dettagliato l’impianto urbanistico della città, raffigurata nella sua totalità nel riquadro centrale, mentre in quattro riquadri laterali di dimensioni minori vengono riprese alcune parti della stessa carta, tra le quali figura una pianta del castello e del colle di Udine con rispettiva descrizione. ... leggi Ai lati delle rappresentazioni trovano alloggio tre riquadri riportanti l’indice delle chiese e dei luoghi pii e la descrizione delle varie cinte murarie. Il nome del L. figura anche in qualità di autore di un’opera manoscritta, intitolata Calcolo de’ livelli, o censi col quale con somma facilità, e sicurezza si rileverà il pro’ di qualsivoglia capitale di anni, mesi, e giorni, fatto dal 3 sino al 6 per 100; essa, pur non essendo mai stata stampata, dovette conoscere una buona circolazione all’interno della cerchia dei pubblici periti e notai udinesi. Attivo fino a tarda età, il L. fu impegnato, oltre che in incarichi di carattere pubblico, anche nella redazione di mappe e catasti di beni privati appartenenti a diverse famiglie udinesi, come ci testimonia l’«Asse della facoltà cum onere, et honore lasciata dal quondam nobile signor Pietro Valvason Corbello di Maniago», ove il suo nome compare in alternanza a quello del pubblico perito Alvise Francesco Duodo. Parte delle sue stime e dei suoi progetti vennero ripresi durante gli anni Settanta e Ottanta del Settecento dal pubblico perito Giuseppe Leonarduzzi, con ogni probabilità suo diretto discendente, come ci testimonia il Catastico de’ beni di ragione del nobile signor conte Antonio Valentinis, eseguito da Giuseppe nel 1789 su misurazioni compiute negli anni Sessanta del secolo dal L. e dal pubblico perito Francesco Cantone.

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Bibliografia

Ms BCU, Principale, 2367, F. Leonarduzzi, Calcolo de’ livelli, o censi col quale con somma facilità, e sicurezza si rileverà il pro’ di qualsivoglia capitale di anni, mesi, e giorni, fatto dal 3 sino al 6 per 100; ACAU, Descrizione di tutta la diocesi patriarcale d’Aquileia, Mappa datata 18 ottobre 1748; ASU, Florio, b. 107 (f. 292-293), b. 144 cassetto 47, n. 1; BCU, CA, Annales civitatis Utini, 94, f. 69v; ivi, Indice dei pubblici periti 1661-1776; ivi, FFFF, XLVIII, f. 69-70; ivi, FFFF, XLVIII, f. 188 (cass. E.9.4), Dissegno denotante le Strade per le quali da Stati esteri puono introdursi Mercanzie nella Città d’Udine […] (1758); Ibid., Principale, 2410, Catastico de’ beni di ragione del no. sig. co. Antonio Valentinis.

G. CICONI, Udine e sua provincia, Udine, Trombetti e Murero, 1862, 446; DELLA PORTA, Case, 10, 127, 154, 182, 192, 229, 246, 252, 272, 304, 306, 314, 326, 373, 402, 466, 479, 497, 514, 515, 519, 557, 569, 647, 659; Le carte salvate. Piante e stampe storiche restaurate della Biblioteca Civica “Joppi” di Udine, a cura di M. DI DONATO, Udine, Associazione italiana biblioteche, 1993, 60-61; Di carta, terre. Di terre, carte. Il territorio friulano rappresentato e significato in antiche carte manoscritte. Catalogo della mostra (Udine, 6 dicembre 2005-31 marzo 2006), a cura di C. DONAZZOLO CRISTANTE - A. PESARO, Udine, Gaspari editore, 2006, 114-115; L. LAGO - C. ROSSIT, Theatrum Fori Iulii. ... leggi La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il secolo XVIII. Volume secondo. Il Seicento e il Settecento, Trieste, Lint, 1988, 132-133, 147; G. MARINELLI, Saggio di cartografia della regione veneta, Venezia, Deputazione veneta di storia patria, 1881, 49-50, 56; Udine piante e vedute. Catalogo della mostra (Udine, 6 maggio-13 novembre 1983) di A. RIZZI, Udine, Istituto per l’enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, 1983, 76-83, 90-97; S. ZILLI, Le Carte della Strada di S. Candido. Nuovi elementi sulla viabilità dell’Alta Val Degano nel XVIII secolo, «In Alto», 78 (1996), 99-110.

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