Nacque a Udine il 14 luglio 1890. Figura eclettica di decoratore, illustratore e artista, si formò all’Accademia di Venezia. Lungo gli anni Venti oltre che nella pittura fu attivo nel campo della cartellonistica, della decorazione murale e anche nell’artigianato artistico, in particolare nella ceramica. Firmandosi con lo pseudonimo di ‘Leo’ o anche ‘Leone’, disegnava manifesti dai tratti Déco per manifestazioni pubbliche udinesi (Città di Udine Tradizionale stagione lirica e Prima Grande Fiera della riconoscenza) ma anche manifesti pubblicitari per ‘Amaro Elixir’, ‘Amaro Istria’ e per la sartoria udinese ‘La Torinese di Rottaro-Tessaro-Vidoni’, tutti stampati dalla Passero-Chiesa di Udine. Esempi di tale produzione cartellonistica si conservano presso la Collezione Salce di Treviso, presso il Fondo Grafiche Chiesa e presso la Fondazione Carigo di Gorizia. Attestano un gusto modernista che si evolve in direzione Novecento, ricorrendo a personaggi-simbolo, innovative soluzioni grafiche, a un acceso colorismo e a una efficace sintesi figurativa e narrativa, con accenti di sottile ironia. Come pittore esordì nel 1926 esponendo alla I Biennale friulana di Udine Natura morta e Sinfonia verde. Verso la fine degli anni Venti collaborò come disegnatore presso la ceramica Galvani di Pordenone, decorando vasi, piatti e boccali, ma anche creando innovative forme plastiche, quali vasi sferici, boccali allungati: negli archivi del Museo d’Arte di Pordenone si conserva una serie di studi con fiori, figure, animali e scene rustiche, caratterizzate da una stilizzazione e una squadratura delle forme di gusto Art déco che aprono la strada al rinnovamento del cosiddetto stile “rustico” che L. trasformò pertanto in “rustico-moderno”. Parte di questa produzione venne esposta nel 1931 alla V Mostra regionale d’arte del Sindacato regionale della Venezia Giulia a Udine, dove le ceramiche da lui disegnate per Galvani vennero segnalate dal critico Giuseppe Mazzotti per la decisa novità del disegno che «ricordando decisamente Gio. ... leggi Ponti e co.» e finalmente annunciano il «tempo che queste fabbriche di tradizionali ceramiche-non sempre di buon gusto-vadano svecchiandosi». Nel 1935 in occasione della I mostra dell’artigianato Friulano di Gemona decorò le sale del Consorzio obbligatorio per l’Istruzione tecnica con interventi murali su pannello realizzati insieme ad Ernesto Mitri, ricorrendo a figurazioni arcaizzanti ispirate al lavoro di gusto Novecento. Alla III Mostra d’Arte del Sindacato della Provincia di Udine nel 1936 figurava con due disegni a carboncino Paese e Case rustiche. Alternò l’occasionale attività pittorica legata al paesaggio e a un linguaggio Novecento con l’attività di insegnante, dimorando a Udine nel villino Leoncini in via Giusti 34, opera modernista dell’architetto Provino Valle (1911). Morì a Villa Santina il 23 maggio 1967.
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