Nacque a Torreano di Martignacco (Udine) il 29 dicembre 1879 nella villa che i Linussa avevano acquistato trent’anni prima dai nobili Asquini. La sua era una cospicua famiglia di proprietari terrieri; il padre Pietro, avvocato civilista, aveva coltivato gli ideali risorgimentali; la madre, Costanza Maria, era figlia del grande giornalista e patriota Pacifico Valussi, dal quale L. ereditò la passione di pubblicista, saggista, storico. Frequentato il liceo classico a Udine, s’iscrisse alla Facoltà di giurisprudenza dell’Ateneo di Bologna, dove si laureò nel luglio 1901; superò poi l’esame di procuratore legale, specializzandosi nell’ambito civilista e degli studi storico-giuridici. Non si affannò molto, tuttavia, nell’esercizio dell’avvocatura, date le sue rilevanti disponibilità economiche, potendo così largamente dedicarsi ad attività sociali, culturali e filantropiche. Il 17 aprile 1906 fondò la Cassa rurale di risparmio e credito di Martignacco come istituto wollemborghiano, sia pure in un contesto regionale di preponderanza delle casse confessionali, presiedendola con grande energia per oltre cinquanta anni (si dimise nel 1957 e nel 1958 fu proclamato dall’assemblea dei soci presidente onorario). Essa risultò a lungo la più importante cooperativa di credito rurale del Friuli per numero di soci e totale di bilancio. L. fu pure consigliere della filiale udinese della Banca d’Italia. Durante la grande guerra, fino alla disfatta di Caporetto, mise a disposizione del re villa Italia a Torreano, dove Vittorio Emanuele III giunse il 29 maggio 1915 stabilendovi il proprio quartier generale. Arruolatosi volontario negli Alpini, combatté sulle Alpi Carniche e Cadorine; rimasto ferito sulla Bainsizza, appena guarito tornò al fronte conseguendo il grado di colonnello; fatto prigioniero, fu internato in Germania, donde rientrò all’inizio del 1919; fu pluridecorato con medaglia d’argento e di bronzo. ... leggi Nel dopoguerra riprese con rinnovata lena i suoi impegni in ambito amministrativo, sociale e culturale: promosse a Martignacco, tra l’altro, la Scuola serale e festiva per agricoltori e artigiani, patrocinata dalla locale Cassa rurale e aperta nel febbraio 1920; fu presidente dell’Associazione combattenti di Udine e consigliere d’amministrazione dell’Essiccatoio cooperativo bozzoli sorto nel capoluogo friulano nel 1920; ottenne le onorificenze di cavaliere, commendatore e infine di grand’ufficiale della Corona d’Italia. Nel 1926 la sua famiglia si trasferì da Torreano a Udine in un palazzo di via Zanon. Divenuto socio dell’Accademia udinese di scienze, lettere e arti, ne fu pure segretario (1923-1927), presidente (1928-1930), consigliere (1931-1934). Fu autore di poesie ed epigrafi; collaborò inoltre a riviste friulane di carattere socio-culturale e politico, quali «La Panarie» e «Il Popolo del Friuli», pubblicando numerosi articoli di storia patria, saggi e studi giuridici specie in materia di ricorsi giurisdizionali. Durante il secondo conflitto mondiale conobbe l’amarezza di vedere villa Italia occupata prima da un comando di SS e poi dagli inglesi. Nel 1943 sposò la nobildonna Maria Ceresa Bert, vedova con due figli. Nel secondo dopoguerra, rimanendo ancora legato alla casa reale, diede vita al periodico d’intonazione monarchica e patriottica «Fronte Est», uscito saltuariamente e cessato nel 1950; nel 1946 fu tra i fondatori del «Messaggero Veneto», quotidiano nato con orientamento liberal-monarchico, nel quale scrisse fino al 1960. Le sue idee politiche non furono d’ostacolo all’amicizia con esponenti di diverso orientamento ideologico, quali Tiziano Tessitori, Giovanni di Prampero, Mario Livi. Si occupò della questione regionale come presidente del Movimento tricolore del Friuli. Aderì al comitato provinciale di Udine dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Morì a Udine l’8 marzo 1968.
ChiudiBibliografia
A. DE BENVENUTI, Eugenio Linussa, l’umanista e il patriotta, Udine, AGF, 1975; M. DI LUCA, La Cassa rurale di Martignacco nell’economia del medio Friuli, 1906-63, t.l., Università degli studi di Udine, a.a. 1993-1994, 57-63, 73, 103-104, 141; C. VENUTI, 100 anni insieme. Storia di una comunità e della sua banca, Udine, Banca di credito cooperativo del Friuli centrale, 2006, 124-125; F. BOF, Credito e servizi all’agricoltura nelle campagne veneto-friulane tra Otto e Novecento, Udine, Forum, 2007, ad indicem e soprattutto 113.
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