Nacque a Venezia il 16 aprile 1870. Ebbe due sorelle Maria ed Eulalia. Dopo gli studi compiuti presso il Seminario vescovile di Treviso, si laureò in lettere all’Università di Padova nel 1891 discutendo una tesi sull’umanista Marcello Filosseno. Successivamente seguì un corso di perfezionamento all’Università di Pisa sotto la guida di Alessandro D’Ancona e Amedeo Crivellucci e nel 1893 pubblicò il suo primo lavoro intitolato Marcello Filosseno, poeta trivigiano dell’estremo Quattrocento (Pisa, Mariotti). Iniziò la professione di insegnante come reggente di materie letterarie nei Ginnasi di Cagliari e di Sondrio e il 18 ottobre 1895 divenne professore di ruolo di storia prima nel Liceo di Lecce e in seguito in quello di Novara e nell’Istituto tecnico ‘Carlo Cattaneo’ di Milano. Ottenne la libera docenza universitaria in storia moderna nell’Accademia scientifico-letteraria del capoluogo lombardo e nell’ottobre del 1911 vene nominato Provveditore agli studi nella sede di Catanzaro e poi in quella di Pesaro. Dal luglio del 1914 fu chiamato all’Ispettorato all’istruzione nella sede di Palermo e poco dopo in quella di Torino, mentre nel 1922 gli fu affidato l’ufficio scolastico della Venezia Giulia, incarico che mantenne però per un breve periodo. ... leggi Già l’anno seguente, dopo la Riforma Gentile, andò a ricoprire il ruolo di preside in diversi licei: al ‘D’Azelio’ di Torino (1923-1925); al ‘Quirino Visconti’ di Roma (1926-1929); al ‘Foscarini’ di Venezia (1929-1934). Infine dal 1934 al 1936, anno del suo pensionamento, venne nominato Provveditore regionale del Veneto. L. fu socio di numerose accademie e società culturali come la Società Filologica Friulana (1926); la Società Storica Lombarda; la Deputazione di storia patria per le Antiche Provincie e la Lombardia; la Deputazione Veneta di Storia Patria (di cui fu presidente dal 1947); la Deputazione di Storia Patria per le Tre Venezie. Dal 1948 fu segretario dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti e nel 1949 venne nominato presidente della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Collaborò inoltre con diverse riviste tra le quali ricordiamo l’«Archivio Veneto» (di cui fu anche direttore nel 1938), l’«Ateneo Veneto», il «Bollettino storico della Provincia di Novara» e la «Rivista storica italiana». Accanto all’attività culturale L. ebbe modo di dedicarsi anche all’impegno politico: dal 1908 al 1910 fu consigliere comunale di Novara, mentre nel 1945 fu a capo della Giunta municipale provvisoria che guidò Travesio nell’immediato dopoguerra. L’anno successivo, dopo essere stato eletto nella lista della Democrazia Cristina del medesimo comune, L. venne votato primo cittadino nella seduta di Consiglio del 3 novembre 1946. Dal marzo 1950 fu nominato presidente della Comunità dei comuni dello spilimberghese. Dai numerosi studi pubblicati da L. emerge un chiaro interesse per la storia, con diversi lavori dedicati in particolare al comune di Treviso, alla città di Novara e all’economia veneziana del Settecento; di grande interesse fu anche il contributo sull’economia rurale preromana L’economia rurale dell’età preromana nell’Italia meridionale (Palermo, Reber, 1907). Notevole successo ebbero poi i suoi manuali scolastici: la Storia del Medioevo (Firenze, Vallardi, 1927) e qualche tempo dopo i tre volumi del più ampio Corso di storia per i Licei classici e scientifici e per gli Istituti magistrali superiori (Milano, Signorelli, 1940-1941). Rispetto ai manuali di storia editi in epoca precedente, L. introdusse nei suoi lavori anche considerazioni di carattere economico e sociale, arricchendo i volumi del Corso con moltissime illustrazioni insolite e con cartine geografiche e storiche. Inserì inoltre alla fine di ciascun capitolo un’appendice di documenti utile a comprendere ed approfondire gli eventi storici trattati. Sempre in ambito scolastico L., spesso in collaborazione con Giulio Bruno Bianchi, raccolse e diede alle stampe per gli editori Morano e Signorelli numerosi testi e antologie storiche. L. fu anche autore del volume Travesio (Venezia, Zanetti, 1946), dedicato al comune dello spilimberghese che resse per un breve periodo al termine della Seconda Guerra Mondiale: frutto di pazienti ricerche fu uno studio in gran parte condotto su documenti inediti (conservati negli archivi parrocchiali e comunali di Travesio). Di particolare interesse sono le notizie riguardanti l’ordinamento comunale (vicinia) e militare (cernide) nel periodo veneto, completate da note sulle condizioni economiche e demografiche, nonché sull’agricoltura, l’artigianato, il commercio e l’emigrazione. L. morì a Venezia il 22 maggio 1950 all’età di 80 anni. Nel 1997 a Travesio è stata inaugurata la biblioteca civica ‘Augusto Lizier’ sorta grazie alla donazione del patrimonio librario appartenuto a L. Nello stesso comune a lui è intitolata anche la scuola secondaria di primo grado.
ChiudiBibliografia
A.A. MICHIELI, Commemorazione del membro effettivo prof. Augusto Lizier, «Atti Ist.Ve. Parte generale e atti ufficiali», 108 (1949-1950), 55-62; Augusto Lizier. Nel decimo anniversario della morte, Venezia, Tipografia commerciale, [1960] (con bibliografia completa e l’elenco di conferenze e discorsi tenuti da L.); G. ANGELI, A. D'ANTONI, I Sindaci della Liberazione, [s.l.], Associazione regionale già Sindaci del Friuli Venezia Giulia, 2013, 85.
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