Nacque a Gradisca d’Isonzo il 27 marzo 1574. Era figlio di Giuseppe, procuratore fiscale (ossia rappresentante degli interessi del sovrano) della contea di Gorizia, al quale successe a partire dal luglio 1603. L’ufficio richiedeva la laurea in giurisprudenza: si ignora però in quale università l’abbia conseguita. Collaborò alla revisione e pubblicazione dei primi statuti della contea, le Constitutiones illustrissimi comitatus Goritiae (Udine, Natolini, 1605); in seguito si dedicò soprattutto alle vertenze di confine tra Venezia e l’Austria in Friuli. Le sue competenze di procuratore fiscale si estendevano anche al capitanato di Gradisca; nel giugno 1613 scrisse un lungo parere in italiano sulla separazione giuridica di questo territorio dalla contea di Gorizia, contro le tesi del capitano goriziano Giovanni Sforza di Porcia. Il 10 dicembre 1614 venne ascritto alla nobiltà della contea. Il L. era tenuto in grande considerazione dalla corte arciducale di Graz, dove spesso fu convocato per consultazioni. Il 15 aprile 1616, mentre era in corso la guerra gradiscana, presentò al sovrano un memoriale sulle ragioni del conflitto (Dissertatio uter iustius induat arma an archidux Ferdinandus an vero Veneti). Concluse le ostilità con gli accordi di Parigi e di Madrid (agosto-settembre 1617), all’inizio del 1618 venne incaricato dal governo di Graz di assistere i due commissari austriaci che, congiuntamente ai due veneziani, dovevano provvedere all’esecuzione del trattato di pace nel golfo del Quarnaro, in particolare a Segna. La missione era particolarmente delicata, perché prevedeva l’allontanamento dalla costa degli Uscocchi, sudditi austriaci, i cui atti di pirateria erano stati la causa della guerra. ... leggi I lavori della commissione durarono dal 31 marzo all’8 agosto 1618; furono annotati da L. in un accurato diario (Diario del trattato per l’essecutione de la pace conclusa a Madrid). Negli anni seguenti il L. si occupò della questione aquileiese, fornendo argomenti storico-giuridici alla richiesta dell’imperatore Ferdinando II di presentare un proprio candidato alla carica patriarcale: importante in particolare è il memoriale del marzo 1621, destinato a essere presentato a Gregorio XV subito dopo la sua elezione. In una successiva scrittura, datata Graz, 27 luglio 1624, L. propose al governo austriaco la creazione di un patriarcato autonomo nei territori della diocesi aquileiese a esso soggetti, con sede a Gorizia (i due scritti in Documenta historiam archidioeceseos Goritiensis illustrantia); la richiesta venne fatta propria a Roma dall’inviato imperiale Alberto Pesler. Il L. continuava a ricoprire la carica di procuratore fiscale di Gorizia: il 12 febbraio 1626 presentò un parere sulla libera navigazione nell’Adriatico. Nel 1627-28 partecipò nuovamente alla commissione che trattava le questioni dei confini con Venezia, esprimendo posizioni ostili alla Repubblica. Morì probabilmente nel corso del 1628.
ChiudiBibliografia
ASPG, Stati, I, P, 21, f. 36-41 (circa la separazione del capitanato di Gradisca dalla contea di Gorizia); ms Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, 8341/22, Dissertatio uter iustius induat arma an archidux an vero Veneti; ms BCGo, 124, Diario del trattato per l’essecutione de la pace conclusa a Madrid.
MORELLI, Istoria, indice; Die Relationen der Botschafter Venedigs über Deutschland und Österreich im siebzehnten Jahrhundert, hg. v. J. FIEDLER, I, Wien, K.-k. Hof-und Staatsdruckerei, 1866, 40-41, 44, 50-52, 58-59, 72-73; DE RENALDIS, Memorie, 383; Documenta historiam archidioeceseos Goritiensis illustrantia, Goritiae, Typis Hilarianis, 1907, 42-64; Gorizia barocca, 45-46, 369; K.H. FRANKL, L’impero e il patriarcato di Aquileia nell’epoca moderna, in Aquileia e il suo patriarcato. Atti del convegno, Udine, Deputazione di storia patria per il Friuli, 2000, 477-478; R. LENARDI, L’esecuzione della pace di Madrid (1618) nel Friuli e nell’Istria, nel diario del giurista goriziano Ortensio Locatelli, t.l., Università degli studi di Trieste, a.a. 2003-2004.
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