Nato a Tolmino, in quel tempo in provincia di Gorizia, il 17 marzo 1937, Romano Locci si trasferì con la famiglia a Precenicco (Udine) nel 1943 e frequentò a Udine il Liceo ‘J. Stellini’ presso il quale conseguì la maturità classica nel 1955. Si iscrisse alla Facoltà di Agraria dell’Università statale di Milano presso la quale si laureò nel 1959 con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi in Patologia vegetale, elaborata sotto la guida del prof. Elio Baldacci, sulla Biologia della muffa grigia della vite. Rimase a Milano, nell’Istituto presso il quale aveva predisposto la tesi di laurea, proseguendo le ricerche nel settore della Micologia. Con borse di studio o assegni di ricerca, ottenuti grazie al livello delle sue indagini, trascorse alcuni periodi di ricerca in Irlanda (Dipartimento di Microbiologia industriale dell’Università di Dublino), negli Stati Uniti d’America (Dipartimento di Biochimica dell’Università di Perdue nell Indiana) e in Germania (Istituto di Microbiologia dell’Università di Colonia). Vincitore di Concorso a cattedra nel 1972, a soli 34 anni, venne chiamato come Professore straordinario di Micologia alla Facoltà di Agraria di Milano e confermato Ordinario nel 1975. È stato uno dei più giovani professori di ruolo del settore. Nel 1984 l’Università di Udine, di recente istituita, lo chiamò e gli affidò negli anni gli insegnamenti di ‘Difesa biologica dalle fitopatie’, ‘Difesa delle derrate da microrganismi’, ‘Fisiopatologia vegetale’, ‘Micologia agraria’ e ‘Microbiologia del terreno’. Negli anni accademici 1996-97/2001-02 tenne anche l’insegnamento di ‘Micologia’ presso il corso di laurea in Biotecnologie dell’Università di Verona. La sua ricerca in Biologia e in Sistematica riguarda specialmente gli Attinomiceti, batteri a crescita filamentosa, studiando in particolare il genere Streptoverticillium da lui creato. ... leggi Questi studi gli sono valsi l’elezione a membro del Subcommittee on the Taxonomy of the Actinomycetales dell’International Committee on the Systematics of Prokaryotes, di cui è stato Segretario dal 1970 al 1974 e Presidente dal 1982 al 1990. Si è anche interessato a lungo di micotossine, di fisiopatologia vegetale, della microflora del grappolo della vite e del cancro del castagno. Per le sue indagini ha ampiamente utilizzato i microscopi elettronici a scansione e a trasmissione che ha avuto a disposizione sia a Milano che a Udine; sul loro utilizzo divenne riconosciuto esperto. Le 310 pubblicazioni che lo vedono autore – spesso assieme ai suoi allievi – su riviste non solo nazionali ma anche internazionali, sono una chiara testimonianza del livello che ha caratterizzato le sue ricerche. Ha pubblicato i risultati dei suoi studi in più lingue (italiano, inglese e friulano) che conosceva molto bene. Nel friulano ha introdotto nuovi termini scientifici. A Udine non si dedicò soltanto alla ricerca e alla docenza nelle discipline di sua competenza, ma negli anni ricoprì in Università anche vari incarichi di responsabilità (Presidente del consiglio di corso di laurea in Scienze Agrarie, Presidente del Centro servizi bibliotecari di Scienze della sede dei Rizzi e Delegato del Rettore alla Presidenza dell’Opera universitaria di Udine dal 1986 al 1991). Rappresentò per alcuni anni l’Ateneo friulano nel Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie (C.I.B.) presso l’Area di ricerca di Padriciano (Trieste) e nel Centro di Ecologia teorica e applicata (CETA) con sede a Gorizia, di cui era stato anche Socio fondatore. Dalla data della sua costituzione fu membro del Direttivo della “Societât sientifiche e tecnologjiche furlane des Siencis”. Fra gli interessi che ha avuto, sono da ricordare la fotografia, la toponomastica, la storia della musica e delle religioni. Rimane nella memoria dei suoi allievi e di coloro che hanno avuto l’opportunità di ascoltarlo, un ricordo significativo di fine, ironico e brillante oratore. Romano Locci morì a Udine il 22 marzo 2010 e fu sepolto nel cimitero di Montegnacco (Cassacco).
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