Nacque a Gorizia il 10 agosto 1839, figlio del ricco possidente Moisè e della triestina Sara Caravaglio. Laureatosi a Padova nel 1862 (la ricca borghesia ebraica goriziana preferiva che i figli studiassero presso università italiane, invece che presso quelle austriache), dovette probabilmente frequentare anche l’Università di Vienna, per la convalida del titolo, al fine di poter esercitare la professione nella sua città, dove fu attivo fin dal 1866. Anch’egli sposò il 2 agosto 1863 una triestina, Eugenia Levi Liebmann. Nel 1874 il Ministero dell’interno lo chiamò a far parte del Consiglio sanitario provinciale per il Litorale e nel 1884 fu nominato imperial regio consigliere di sanità. Nominato dal comune di Gorizia nel 1873 “protofisico”, con le funzioni di sovrintendenza su tutte le istituzioni ospedaliere cittadine, fu senza dubbio il medico goriziano di maggior spicco di tutta la seconda metà dell’Ottocento: il suo indefesso impegno non toccò soltanto la pratica delle cure mediche, il loro controllo ed aggiornamento, ma anche l’organizzazione dell’intera struttura sanitaria della città (sulla base della imperial legge del 30 aprile 1870, la legislazione sanitaria austriaca era notevolmente più avanzata di quella italiana). Fine e sensibile osservatore, dotato di predisposizione letteraria, pubblicò diversi lavori scientifici e fu regolarmente presente sulla stampa locale a proposito di questioni mediche, offrendo anche spesso prestazioni didattiche a livello di volontariato. I suoi Rapporti Sanitari del Comune di Gorizia, di cui iniziò la pubblicazione nel 1876 per concluderla nel 1904, anno precedente al suo pensionamento, sono una preziosissima fonte informativa per tutti coloro che si interessano di storia goriziana: si tratta, infatti, di resoconti che non si occupano soltanto della salute in senso stretto degli abitanti, ma anche delle condizioni della città e del suo territorio dal punto di vista demografico, ambientale e sociale. L. morì a Gorizia il 9 novembre 1908.
Nessun commento