MAIERONI TIBERIO

MAIERONI TIBERIO

ingegnere, cartografo

Immagine del soggetto

Le valli del Tagliamento e del Degano in una carta manoscritta dell'ingegnere Tiberio Maieroni, datata 20 luglio 1761 (Udine, Biblioteca civica).

Attivo in prevalenza nella città di Udine e nella parte settentrionale del Friuli, il M. venne chiamato ad eseguire numerosi rilevamenti e progetti, per conto soprattutto dell’amministrazione veneta, come testimoniano i suoi interventi nella realizzazione di diverse mappe, carte e relazioni. Nella veste di pubblico ingegnere ai confini realizzò diverse opere cartografiche, oltre a numerose copie di mappe confinarie e di rappresentazioni del territorio friulano. Tra le opere eseguite ex novo, molte volte in collaborazione con altri periti ed ingegneri, vanno segnalate: una mappa della parte friulana dei confini veneto-austriaci (1756), corredata da un elenco bilingue (veneto-tedesco) dei monti della Carnia; una carta della parte nord orientale del Friuli, comprendente grossomodo il territorio fra Tarvisio e Dogna (1758); diverse mappe confinarie delle ville di Moggio (1759), Dogna (1775), Resiutta (1776) e dei territori circonvicini; una carta generale del Friuli, eseguita in collaborazione con Giovanni Antonio Capellaris e pubblicata con il titolo Le Friul dressé sur la Carte recemment rectifiée par les ordres des Messieurs les sept Députés de la Ville de Udine capitale de la ditte Province (Venezia, 1778). Nel 1761 intervenne nella questione della strada di San Candido, quando al fine di risolvere le controversie incorse durante i progetti di definizione del tracciato viario, che doveva collegare le terre venete a quelle imperiali, il M. venne chiamato a realizzare una carta (con coloriture ad acquerello) raffigurante la zona geografica comprendente il territorio tra Auronzo a ovest e Tolmezzo a est, e tra la valle del Tagliamento a sud e le valli del Degano e del Piave a nord, corredata da una accurata relazione sulla situazione stradale esistente. ... leggi Nel 1765 il M. venne incaricato, da una società composta da diciannove gentiluomini, di stendere un progetto per la realizzazione di un nuovo teatro, eretto in contrada Savorgnan, non lontano dalla cattedrale, aperto ufficialmente nel 1774. La sua opera più importante e conosciuta è una pianta della città di Udine (1767), realizzata in collaborazione con il pubblico perito Francesco Leonarduzzi, dove attraverso un lavoro congiunto di rilievi tecnici e ricerca storico-erudita vennero delineate le cinque diverse porzioni di cinta muraria realizzate nel corso dei secoli di sviluppo della città, all’epoca in buona parte scomparse. Di qualche interesse è anche la mappa realizzata nel 1762, per ordine «dell’ill[ustrissi]mo, et ecc[ellentissi]mo sig[no]r Alvise Mocenigo», luogotenente della Patria, in occasione del contagio del bovini diffusosi in Friuli, avente lo scopo di evidenziare le difese instaurate contro la diffusione del morbo. La sua attività di cartografo ed ingegnere si intrecciò con la figura e l’operato del Leonarduzzi e con quella del pubblico perito Alessandro Rota, con i quali condivise il modo di procedere nel rilevamento dei dati topografici e nella realizzazione delle carte. Nel loro lavoro la permanenza di tratti tipicamente settecenteschi e, sotto certi punti di vista, secenteschi si associò però ad un’alta capacità di analisi e di rappresentazione del territorio, evidente soprattutto nei lavori riguardanti la zona montana del Friuli. L’alta personalità del M. riveste un’indubbia importanza storica da un lato per l’influenza che esercitò sui periti e ingegneri friulani e veneti dell’epoca, dall’altro per l’innumerevole messe di informazioni topografiche e confinarie contenute nelle sue carte e relazioni.

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Bibliografia

Ms BCU, Principale, 951, Carta della strada di San Candido.

T. MAJERONI - G.A. CAPELLARIS, Le Frioul dressé sur la Carte recemment rectifiée par les ordres des Messieurs les sept Députés de la Ville de Udine capitale de la ditte Province, Venezia, Santini, 1778; ID., Nuova carta topografica del territorio di Friul, contado di Gorizia, Gradisca, distretto di Trieste con strade e poste, Venezia, Furlanetto, 1793.

G. CICONI, Udine e sua provincia, Udine, Trombetti-Murero, 1862, 446; DELLA PORTA, Case, 116, 144, 452, 609-610; Le carte salvate. Piante e stampe storiche restaurate della Biblioteca Civica “Joppi” di Udine, a cura di M. DI DONATO, Udine, Associazione italiana biblioteche, 1993, 58-59, 64-65; L. LAGO, Theatrum Adriae. Dalle Alpi all’Adriatico nella cartografia del passato, Trieste, Lint, 1989, 198-202; L. LAGO - C. ROSSIT, Theatrum Fori Iulii. La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il secolo XVIII. II, Il Seicento e il Settecento, Trieste, Lint, 1988, 90, 133, 142, 145-154, 157, 164, 166; G. MARINELLI, Saggio di cartografia della regione veneta, Venezia, Deputazione veneta di storia patria, 1881 (Monumenti storici pubblicati dalla R. Deputazione veneta di storia patria, s. IV, 1), 56; T. MIOTTI, Cenno sulle antiche opere difensive udinesi, «Castelli del Friuli-Venezia Giulia», 1 (1974), 19-29; Udine piante e vedute. Catalogo della mostra (Udine, 6 maggio-13 novembre 1983) di A. RIZZI, Udine, Istituto per l’enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, 1983, 84-85, 90-97; S. ZILLI, Le carte della strada di S. Candido. Nuovi elementi sulla viabilità dell’alta Val Degano nel XVIII secolo, «In Alto», 78 (1996), 99-110.

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