MAILLY VON ANTON

MAILLY VON ANTON (1874 - 1950)

folclorista, raccoglitore di leggende, funzionario

Raccoglitore di leggende, nacque a Gorizia il 19 agosto 1874. Il padre discendeva dal ramo austriaco della nobile famiglia francese dei Chaurand de Mailly St. Eustache, ma rappresentava anche la componente friulana in famiglia, in quanto nato a Brazzano nel 1838 da Margherita Macorig (il suo stesso cognome si era corrotto nella forma Ciaulandi). Ancora nel 1818 infatti M. si firmava Anton Ciaulandi nel suo atto di giuramento di fedeltà alla prima repubblica austriaca. La madre, Leopoldina di Premerstein, nata a Gorizia nel 1847, discendeva invece da una nobile famiglia slovena originaria di Vipacco. La lingua di conversazione in casa Ciaulandi a Brazzano sarebbe stata il friulano e quanto M. amasse questa lingua è dimostrato dalla frequenza con cui ne esalta le poco conosciute specificità. Fra le carte del suo lascito si ritrova anche un manoscritto contenente la traduzione in tedesco di alcune fiabe friulane raccolte da Dolfo Zorzut. Per formazione M. fu però soprattutto di cultura tedesca, come hanno rivelato i suoi scritti inediti, e destinato a diventare un eccezionale testimone della comunità dei goriziani di lingua tedesca. Egli conosceva anche l’italiano e il francese però più «per la conversazione che per iscritto». Dopo aver frequentato i sette anni della “Oberrealschule” a Gorizia, nel novembre del 1893 prese servizio giovanissimo presso la dogana centrale di Trieste dove avrebbe mosso i primi passi della sua carriera di funzionario dell’imperial regio Ministero del commercio che nel maggio 1900 lo trasferì a Vienna. Qui venne messo a riposo nel 1922, all’apice della carriera prevista dal suo ruolo: direttore di contabilità. Dopo il trasferimento a Vienna le notizie sulla sua vita privata si fanno sempre più rare. ... leggi Soltanto qualche lettera e alcuni accenni sparsi negli scritti offrono qualche appiglio a congetture sulla sua vita a Vienna dove morì solitario il 30 maggio 1950. Nei suoi schizzi autobiografici pubblicati postumi nel 1990 nel volume Ricordi goriziani, l’autore rievoca i suoi anni goriziani per enucleare i momenti originari e i condizionamenti culturali della sua infanzia, plasmata da un instancabile ascolto di storie, leggende e da una insaziabile curiosità per l’ambiente circostante che più tardi, in età matura, avrebbero assunto la forma definitiva nelle sue ricerche specifiche in veste di folclorista, di archeologo della cultura e di vero proprio esperto di misteri. La notevole mole dei fogli dattiloscritti del suo lascito – conservati a Vienna nel Wiener Stadt-und Landesarchiv (oltre 1200 manoscritti per oltre diecimila fogli) –, in cui M. parla anche degli anni trascorsi a Trieste da impiegato della dogana sino al 1900, ci permette di scoprire un altro lato sconosciuto, quella della sua vena letteraria. M. si fece conoscere nella sua veste di raccoglitore di leggende il cui lavoro culminò nella pubblicazione a Lipsia nel 1922 del volume Sagen aus Friaul und den Julischen Alpen [Leggende del Friuli e delle Alpi Giulie]. A lui si deve anche uno dei primi saggi sulla cultura tedesca nel Goriziano apparso nel 1916 nel volumetto stampato a Monaco con il titolo Mythen, Sagen, Märchen vom alten Grenzland am Isonzo [Miti, leggende, fiabe dell’antica terra di confine sull’Isonzo] che raccoglieva in sintetici resoconti usi e tradizioni popolari della valle dell’Isonzo, della pianura friulana, del Carso e della Gorizia di un tempo.

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Bibliografia

M. MATIČETOV, Introduzione a A. VON MAILLY, Leggende del Friuli e delle Alpi Giulie, Gorizia, LEG, 19893, 13-44; H. KITZMÜLLER, Un uomo solitario, tranquillo…, Introduzione ad A. MAILLY, Ricordi Goriziani, Gorizia, LEG, 2004, 7-21.

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