Compositore e teorico musicale cui si devono i più completi e sistematici trattati del Trecento sulla “musica plana” e sulla “musica mensurabilis”: il Lucidarium in arte musice plane, il Pomerium in arte musice mensurate (fondamento della teoria mensurale dell’“ars nova” italiana) e la Brevis compilatio. Per certo fu attivo presso la cattedrale di Padova come “magister cantus” tra il 1305 e il 1307, e in date imprecisate, probabilmente tra il 1317 e il 1318, attese alla stesura dei suoi trattati a Cesena e a Verona. L’ipotesi, recentemente avanzata da L. Gianni, che egli si possa identificare con quel «magister Marchettus clericus, filius magistri Egidii sartoris de Padua» che il 14 giugno del 1317, suo malgrado, rinunciò per procura da Avignone a tutti i suoi diritti sulla scuola capitolare di Cividale nelle mani del patriarca Gastone della Torre, se trovasse ulteriori conferme, aggiungerebbe preziose informazioni ad una ricostruzione biografica molto lacunosa e testimonierebbe l’attenzione del capitolo di Cividale per il vivace ambiente musicale padovano dell’epoca. Alla guida della scuola capitolare Marchetto d’Egidio era stato nominato dal medesimo patriarca il 29 marzo in sostituzione del defunto Gualtiero da Cividale.
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